Più di 16 miliardi per la mobilità ferroviaria e stradale: È l'ora della rivoluzione per la Calabria?
Questo è quanto prevede il Piano Industriale 2022 – 2031. In particolare 8,8 miliardi sono destinati alla SA-RC. Ammontano invece a 6,48 miliardi di euro le risorse destinate alle infrastrutture stradali, tra queste la SS 106

CALABRIA - In Calabria il Piano Industriale 2022 – 2031 prevede un investimento complessivo di 16,689 miliardi di euro: risorse che andranno a disegnare un rinnovato scenario di mobilità – ferroviaria e stradale – all’insegna dell’interconnessione e della sostenibilità.
Nella rete ferroviaria
Le risorse attribuite al “Polo Infrastrutture” costituiscono la parte principale dell’investimento complessivo: 15,28 miliardi di euro. Di questi, 8,8 miliardi riguardano le infrastrutture ferroviarie e saranno per lo più destinati alla realizzazione dell’AV Salerno-Reggio Calabria, al potenziamento e all’elettrificazione della linea ionica e della dorsale Lamezia-Catanzaro Lido e ai collegamenti con il porto di Gioia Tauro.
Nella rete stradale
Ammontano invece a 6,48 miliardi di euro le risorse destinate alle infrastrutture stradali: tra gli interventi principali la SS 106 (in particolare per il Megalotto 3, l’adeguamento da Sibari a Crotone e la Catanzaro-Crotone), alcuni miglioramenti funzionali dell’A2 e il completamento della SS 182, la Trasversale delle Serre.
Treni
Sono 309 invece i milioni di euro destinati al “Polo Passeggeri”, che si tradurranno in 29 nuovi treni e in nuovi servizi, fra cui il miglioramento del servizio metropolitano nell’area di Reggio Calabria e la velocizzazione dei treni Intercity sulla linea ionica, fra Reggio Calabria e Taranto.
Polo urbano
Per il “Polo Urbano”, in Calabria si stimano circa 600 mila mq di aree da valorizzare, per un valore pari a 1,1 miliardi di euro; i principali progetti riguardano i territori di Reggio Calabria, Cosenza e Montebello Ionico.
Polo logistica
Per il “Polo Logistica” è previsto un potenziamento e lo sviluppo di nuovi collegamenti. I servizi intermodali (legati al traghettamento nello Stretto di Messina) passano da circa 1,3 milioni di euro nel 2022 a circa 4,1 milioni nel 2031, equivalenti a circa 276 treni l’anno. I servizi convenzionali cresceranno da 1 milione di euro nell’anno corrente a 1,5 milioni nel 2031, determinando un fatturato incrementale (2031 vs 2022) del 47%, che interesserà in modo particolare la filiera automotive.
(Fonte ferrovie.info)