Ospedale "Giannettasio": barbarie a piano terra e "terremoti" al sesto piano
Ennesima notte di violenza nel pronto soccorso di Rossano dove un somalo ha messo a soqquadro l'intero presidio. Intanto oggi potrebbe essere l'ultimo giorno in sede del direttore sanitario che da lunedì prenderà servizio a Cosenza
CORIGLIANO-ROSSANO - L'ennesima giornata concitata si è aperta per gli ospedali spoke di Corigliano-Rossano anche se il fulcro di vicende, storie assurde e questioni rimane sempre il grande ospedale cittadino del "Giannettasio", che continua a restare attanagliato nella morsa dei problemi.
Partiamo dalle novità inedite (i fatti di cronaca, purtroppo, non lo sono più): un vero e proprio "terremoto" che interessa la direzione sanitaria degli ospedali della terza città della Calabria, allocata proprio al sesto piano del nosocomio rossanese. C'è, infatti, una notizia che aleggia negli ambienti da giorni e che oggi trova conferma negli atti. Si tratta del "trasferimento/promozione" del direttore sanitario Pierluigi Carino presso la sede aziendale centrale di via degli Alimena a Cosenza.
Con disposizione del direttore sanitario dell'Asp di Cosenza, Antonio Gallucci, il diesse dello spoke di Co-Ro è stato chiamato a supporto della struttura aziendale a far data dal prossimo lunedì 9 maggio. «Per il raggiungimento degli obiettivi a supporto di questa Direzione - si legge nella disposizione - per la riorganizzazione della rete ospedaliera, attesa l'esperienza e la competenza acquisita, si dispone la presenza della S.V. presso la Direzione sanitaria aziendale a far data dal 9 maggio 2022 a supporto della stessa, secondo le modalità concordate».
Formalmente una promozione che premia le capacità del direttore Carino ma, di fatto, sancirà un allontanamento dello stesso dalla direzione del presidio. Difficile pensare che, con tutti i problemi da cui sono afflitti i due ospedali di Corigliano-Rossano, si possa continuare a gestire il management dello spoke contestualmente con un altro incarico di rilievo e sicuramente impegnativo a 100 km di distanza. Insomma, formalmente Carino rimarrà direttore sanitario dello spoke ma è evidente che qualcun altro dovrà svolgere le sue veci o comunque coadiuvarlo full-time in questo delicato ruolo.
Pronto soccorso in preda a violenze e barbarie
Ma mentre la direzione sanitaria è alle prese con una riorganizzazione inedita, a piano terra, in Pronto soccorso, continuano a consumarsi gli ormai consueti atti barbarici. Ancora una volta, stanotte, il presidio del Pronto soccorso è stato teatro di un atto di vandalismo inaudito.
Un ragazzo somalo e a quanto pare senza fissa dimora, recuperato per strada a Cassano Jonio dal 118 della cittadina delle terme, è stato trasferito a Rossano dopo aver riportato traumi da aggressione. Una volta sbarellato e stabilizzato in Pronto soccorso, il giovane di 22 anni, sarebbe andato in escandescenza e dopo aver divelto un estintore da uno dei quadri di sicurezza, ha prima messo a soqquadro il reparto e poi si è asserragliato all'interno dell'area medica. È stato necessario l'intervento degli agenti del locale commissariato che lo hanno bloccato e poi posto in stato di fermo.
Il fatto di stanotte si è ripetuto a distanza di 3 giorni da un altro caso increscioso consumatosi sempre nel Pronto soccorso di Rossano con l'aggressione da parte del familiare di un utente a danno del medico e degli infermieri di turno. Insomma, solita routine causata dalla mancanza di sicurezza e dalla inspiegabile carenza, specie nelle ore notture, di un presidio di vigilanza che tuteli, appunto, gli operatori sanitari ma anche i malati.