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«Quella dell'ospedale Chidichimo è una vicenda Kafkiana... quindi assurda!»

3 minuti di lettura

TREBISACCE - Carlo Ponte, Commissario prefettizio del Comune di Trebisacce  definisce, nella seconda parte dell’intervista raccolta nei giorni scorsi, la vicenda dell’ospedale G. Chidichimo di Trebisacce "kafkiana". Con una comunicazione di alcuni giorni fa, il commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato, Andrea Urbani, informa Ponte di aver affidato ad Invitalia la predisposizione e la gestione delle procedure di gara per verificare le caratteristiche tecniche della struttura. Nel frattempo i problemi legati al personale e ai disagi dei cittadini permangono.

L’Ospedale di Trebisacce. Qual è lo stato delle cose?

 «Siamo difronte a qualcosa di kafkiano. La posizione del Comune di Trebisacce, per chiarezza, è questa: come noto il Comune di Trebisacce, a suo tempo, quando la Regione Calabria adottò i provvedimenti di riordino della sanità che interessarono l’Ospedale G. Chidichimo, fece opposizione a questa delibera regionale. Andò avanti in questo giudizio fino alla sentenza del Consiglio di Stato, vittoriosamente. Per cui gli amministratori precedenti hanno combattuto per il mantenimento della struttura. Al momento del mio insediamento lo stato dell’arte era questo: era stato nominato un commissario ad acta per l’esecuzione del giudicato. Già questo mi lascia molto perplesso, perché di norma un giudicato va eseguito. Quando si arriva alla nomina di un commissario per l’esecuzione del giudicato che c’è qualcosa che non funziona. Io prendo contatti con il commissario ad acta, Andrea Urbani, perché è lui il mio interlocutore. Urbani mi relaziona dicendo che dopo lunghe e tortuose vicende è riuscito ad avere le somme necessarie, da parte della Regione, per riattivare l’ospedale di Trebisacce e che ha nominato delegato all’esecuzione delle attività il commissario ASP di Cosenza La Regina. Il Consiglio di Stato nell’annullare il provvedimento regionale nei confronti di Trebisacce, ha stabilito che doveva essere ripristinato lo stato dell’ospedale quo ante (come stavano le cose prima ndr). Urbani mi documenta che ha adottato un decreto che riprende i reparti, le aree, le unità, e i servizi da riattivare a Trebisacce. Si tratta del Decreto Verbale del Commissario ad acta N.2».

Questo documento però risale ad oltre un anno fa.

 «Per andare a tempi più recenti, al 10 marzo, se non erro, ad ulteriori richieste da me inoltrate ad Urbani, alla luce di quanto sopra premesso, il commissario ad acta mi comunicata di aver sottoscritto con Invitalia una convenzione finalizzata ad accelerare ed efficientare l’attuazione dell’intervento di adeguamento sismico/strutturale e degli impianti, nonché di ristrutturazione edilizia del presidio ospedaliero, esplicitando le seguenti attività

Predisposizione e gestione di una procedura di gara per l’affidamento dell’elaborazione del piano delle indagini, l’esecuzione delle indagini, e per l’elaborazione del documento di verifica della vulnerabilità sismica; predisposizione e gestione di una procedura di gara per l’affidamento della verifica della progettazione ex art.26 del Codice dei Contratti Pubblici; predisposizione e gestione di una procedura di gara per l’affidamento dei servizi tecnici di progettazione, Direzione lavori e Cse; predisposizione e gestione di una procedura di gara per l’affidamento dei lavori; predisposizione e gestione di una procedura di gara per l’affidamento del collaudo.

Cioè avrebbe dato mandato ad Invitalia per esplicare tutti gli atti propedeutici e tecnici sulla struttura, perché evidentemente il primo passaggio è verificare l’adeguamento della struttura stessa».

Nel documento si legge anche che “All’esito della verifica di vulnerabilità sismica sarà possibile stimare con maggiore precisione i tempi di ultimazione dei lavori”.

 «Dunque, per quanto riguarda l’attività in capo al Commissario ad acta, l’attenzione è aggiornatissima perché stanno procedendo con queste gare per rendere funzionale il tutto e avere l’“idoneità” della struttura a tutte le attività che devono entrare in funzione. Dopo di che resta il problema della dotazione organica, il cui fabbisogno di medici e personale sanitario, che è pure individuato nel decreto del commissario Urbani. Il commissario ad acta ha giustificato i ritardi fino ad ora collegandoli alla mancanza dei fondi necessari all’attuazione. Ha confermato con l’ultima nota sopracitata che i fondi gli sono stati “accreditati” dalla Regione Calabria, per cui ne può disporre. Con questi fondi ha iniziato ad avviare le attività propedeutiche alla rimessa in funzione dell’intera struttura e delle aree individuate. Ovviamente per poter in funzione un reparto la struttura deve essere certificata come idonea per quella attività. Questo è il momento che stiamo vivendo».

Quindi siamo in attesa di un passaggio di Invitalia? Quali sono i tempi tecnici?

 «La tempistica tecnica non la conosco. Non so da un punto di vista progettuale quale siano i tempi necessari per eseguire gli interventi strutturali per l’”agibilità” della struttura».

Qui termina la seconda parte della lunga intervista raccolta mercoledì 30 Marzo presso gli uffici del Comune di Trebisacce. Nella terza ed ultima parte dell’intervista oggetto delle domande saranno alcune opere strutturali prossime al completamento.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.