Sibari-Co-Ro, cercasi progetto definitivo e l’unico possibile è quello proposto da Anas
I tre miliardi chiesti dal presidente Occhiuto al Governo per rimpinguare il fondo per l’ammodernamento di tutta la Statale 106 mirano in questa direzione. Non c’è spazio per progetti (inutilmente) faraonici ma serve utilità e sostenibilità
CORIGLIANO-ROSSANO – Per l’ammodernamento a 4 corsie della Statale 106 nel tratto a Sud di Sibari ad oggi ci sono disponibili 840 milioni di euro (sono quelli inseriti nel Contratto di Programma 2016-2021). Per iniziare ad avere i soldi veri, quelli da destinare all’investimento servono i progetti definitivi. Al momento non ce n’è nessuno pronto. Però c’è il lotto compreso tra Crotone e Simeri Crichi che è stato individuato dalla Regione come progetto bandiera che presto potrebbe bypassare tutti i passaggi burocratici ed essere avviato al progetto definitivo; e poi c’è il lotto Sibari-Corigliano-Rossano, quello più a nord, in raccordo con la già ammodernata Statale 534 e con il costruendo terzo megalotto Sibari-Roseto, che già per volere del Governo (l’opera ricordiamo è tra quelle strategiche commissariate dal “decreto semplificazioni”) aveva superato tutte le fasi progettuali propedeutiche ed era approdato direttamente alla progettazione definitiva. Che si sarebbe dovuta concludere già nell’ultimo semestre ma che si è definitivamente arenata a causa dello stallo venutosi a creare tra Anas (esecutore del progetto) e il Comune di Corigliano-Rossano ostile all’ipotesi di tracciato. Di tutto questo ve ne abbiamo parlato nel corso dell’autunno e dell’inverno scorso in una dettagliata inchiesta dell’Eco dello Jonio (puoi trovare qui tutte le puntate dell’inchiesta).
Al momento, quindi, non ci sono ancora progetti definitivi. E comunque quelli che potevano esserci - e quindi possibilmente finanziabili - sono fermi per volontà politica. Anche perché, per buona pace delle tesi di qualche sapiente solone, i soldi per le opere pubbliche oggi si stanziano solo quando il Cipess ha in mano i progetti definitivi. Tutto il resto è chiacchiera (e immatura perdita di tempo). Questo non significa che non si possano prevedere fondi di spesa. È così è stato per il Contratto di Programma 2016-2021.
Ed è proprio sulla previsione di spesa che si spera possa poi tramutarsi in investimento grazie ai progetti definitivi, che punta l’ultima importante azione istituzionale messa in campo dal Governatore Occhiuto, che proprio due giorni fa ha chiesto al Governo di inserire l’intero tratto calabrese della Statale 106 (quello lucano e pugliese sono completamente ammodernati) «come opera strategica all’interno dell’allegato Infrastrutture del Def, con un finanziamento dedicato di almeno altri 3 miliardi di euro per la realizzazione dei lotti che hanno già una progettazione definitiva o quasi definitiva» (leggi qui).
Questo significa sostanzialmente due cose: la prima, che Occhiuto vuole assicurarsi almeno un paio di interventi immediati sulla Statale 106 (su tutti il tratto Sibari-Co-Ro e quello tra Crotone e Catanzaro che sono in fase di progettazione definitiva) per gettare subito le basi sul resto della progettazione; la seconda – molto più importante e strategica della prima – è che Occhiuto rispetta la quota d’investimento prevista da Anas per la realizzazione della nuova strada.
Tutto questo significa che ci saranno pochissimi margini di manovra per modificare la progettazione attualmente in itinere “calibrata” su una spesa totale di poco più di 4 miliardi di euro. Anche perché le norme per la realizzazione delle nuove opere non consentono più (in realtà non lo hanno mai consentito) di mettere in cantiere lavori stratosferici lì dove non c’è necessità.
Sulla tratta Sibari-Co-Ro le alternative valutate da Anas erano tre: l’ammodernamento del tracciato esistente, ipotesi impercorribile per la miriade di vincoli e svincoli (111) di cui la strada è stata disseminata negli ultimi 40 anni; un nuovo tracciato più a monte ma irrealizzabile perché considerato improduttivo per effetto costi/benefici (sarebbe una strada lontana dai centri sociali e produttivi di interesse e quindi destinata esclusivamente al traffico extraterritoriale); un nuovo tracciato nel corridoio ferroviario a servizio del porto, delle tre aree industriali di Corigliano-Rossano, dei centri abitati e delle aree turistiche. Un po’ sul modello delle litoranee SS16, SS379 o della stessa A3 (per rimanere al sud) che servono prestigiose località costiere come Ostuni e Polignano a Mare piuttosto che Sorrento o Torre del Greco, affiancando mobilità stradale e ferroviaria.
La scelta è ricaduta, appunto sul corridoio ferroviario che tra l’altro risulta realizzabile per via della presenza di un territorio pianeggiante.
Insomma, non è un prurito di Occhiuto ma a quanto pare il Governatore sta ragionando asetticamente facendo leva sulla utilità e sulla sostenibilità dell’opera, pensando alla sostanza più che alla forma e quindi di fornire un servizio strategico ad un territorio, quello della Calabria del nord est e della bassa sibaritide, oggi totalmente tagliato fuori dalle grandi rotte.
Dall’altra parte, invece, rimangono in piedi i desiderata del comune di Corigliano-Rossano sul nuovo tracciato che hanno rallentato e non poco l’iter di definizione del progetto definitivo che, comunque, a breve dovrebbe essere portato nuovamente in Conferenza dei servizi. Da quanto è dato sapere l’Amministrazione comunale chiederebbe, tra le altre cose, un attraversamento con due gallerie dei centri abitati di Corigliano scalo e Rossano scalo. Due opere faraoniche, molto dispendiose rispetto alle alternative di fattibilità che offre il territorio (il tracciato proposto transita in aree non a sviluppo urbanistico), probabilmente irrealizzabili per la marea di vincoli idrogeologici di cui è costellata l’area della grande città della Sibaritide e francamente inutili perché non hanno alcun riscontro di necessità, dal momento che la loro realizzazione sventrerebbe colline e paesaggi.