10 ore fa:Agenda urbana 14-20, Avs: «Regione in ritardo di almeno cinque anni. E il centrodestra continua a mentire»
9 ore fa:Cassano Jonio consegna la civica benemerenza al Maestro Francesco Rodilosso
9 ore fa:Carenza organico Polizia Stradale, il Siulp di Cosenza denuncia: «Situazione insostenibile»
7 ore fa:Una lunga estate caldissima... Schiavonea è pronta tra luci e (vecchie e nuove) criticità
7 ore fa:Il Dante d'Albania Giulio Variboba ricordato nel suo terzo centenario a San Giorgio Albanese
11 ore fa:Albergo diffuso e sviluppo delle aree intere: sabato 26 Daniel Kihlgren al Paolella
10 ore fa:Elezioni Rsu, soddisfazione di Ferrone (Cgil) e Casciaro (Fp Cgil): «Dati entusiasmanti»
8 ore fa:I Laghi di Sibari in onda su Italia1. Ecco quando
8 ore fa:Festa della Liberazione, Greco (Italia Viva): «Il ricordo di Papa Francesco si intreccia con i valori della Resistenza»
5 ore fa:Crosia festeggia il Primo Maggio in musica sul Lungomare Centofontane

Entro il 2026 l'alta velocità sull'eterna incompiuta Salerno-Reggio Calabria. Promesse o realtà?

1 minuti di lettura

CALABRIA - La Salerno-Reggio Calabria è una di quelle opere che si porta dietro l'eco del "non si farà mai", "per sempre eterna incompiuta". Ma, da qualche tempo sembra che qualcosa, a partire soprattutto dall'ambiente politico stia cambiando.

Da autostrada smart, dove addirittura si potrà guidare senza mani, come scrivevamo in questo articolo nel gennaio 2022 (Leggi qui) ora si parla, anzi si riprende a parlare dell'alta velocità. 

Dell'argomento, ne avevamo parlato circa 10 mesi fa, quando l'ex presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì dichiarava  in questo articolo: «Accolgo con soddisfazione e fiducia le dichiarazioni del ministro Giovannini sul completamento, nel 2030, della Salerno-Reggio Calabria, ad alta velocità e alta capacità, sui 10 miliardi di finanziamenti aggiuntivi destinati alla stessa opera e sull’investimento complessivo per il sud, che supera il 50% in tema di infrastrutture e trasporti».Oggi il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, è tornato a parlare della questione, a Cusano Italia Tv, nel corso della trasmissione Dire Donna Oggi.

«Abbiamo stanziato 61 miliardi di spesa per migliorare il paese, acquistare treni innovativi a idrogeno e non solo, altri 40 miliardi sono stati definiti dalla legge di bilancio per i prossimi 10-12 anni. In questi abbiamo l’obbligo di cambiare l’Italia. Il Pnrr rappresenta un vero e proprio buster per realizzare alcune opere, come ad esempio l’alta velocità sulla Salerno-Reggio Calabria. Sulla Brescia – Padova completare la T orizzontale dell’alta velocità del nord, inoltre le traversali Roma - Pescara e Napoli – Bari. La Orte-Falconara per connettere Tirreno e Adriatico. E in Sicilia la Palermo-Catania-Messina».

«Ci sono poi tanti investimenti regionali con i rinnovi dei treni. La cura del treno è ormai una realtà. Vogliamo collegare in senso europeo l’Italia. Pochi avrebbero scommesso sul raggiungimento da parte del Governo dei 51 obiettivi tra riforme e obiettivi del 2021. Abbiamo iniziato ad attuare la Legge di Bilancio sulle ferrovie, manutenzione sulle strade, che non erano comprese nel PNRR, e sull’idrico con 3.8 miliardi. Dietro questi progetti c’è il dibattuto in Parlamento sulla riqualificazione urbana. Oggi mi sento di dire “mai più opere incompiute”».

«Tutti i progetti devono essere completati entro il 2026 e devono entrare in funzione. Il progetto sul collegamento sullo stretto di Messina non è più attuale, il finanziamento va ripensato a carico della finanza pubblica. Ci possono essere alternative con un ponte a tre campate più vicino a Reggio Calabria e Messina, bisogna farne uno nuovo, ci penserà Rete Ferroviaria Italiana in modo che la politica possa prendere una decisione finale».

(Fonte tag24.it) 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia