Il Mar Jonio al centro degli approvvigionamenti energetici con il gasdotto EastMed-Poseidon
Il ministro Cingolani ha firmato la messa in opera del corridoio che andrebbe a sostituire il gas russo in Italia e anche in Europa
CORIGLIANO-ROSSANO – Il Mar Jonio diventa è al centro di enormi interessi finanziari e geopolitici di cui si parla poco perché lo sappiamo, il sud d’Italia è sempre in fondo alla lista dei progetti che meritano attenzione e soprattutto discussione con e tra l’opinione pubblica.
Senza nessuna verve polemica, è facile rendersi conto che il caro bollette energia e gas riempie i dibattitti e svuota le tasche, mai come ora, tra gli abitanti delle regioni del Mezzogiorno. Soprattutto in un momento in cui si registra una forte tensione economica nel sud Italia, tra pressione fiscale, povertà che aumenta così come la disoccupazione. Senza dimenticare l’allarmante la crisi delle piccole e medie imprese che nelle regioni quali Calabria e Puglia, così come altre provoca la chiusura di tante attività lasciando la gente a volte, disperata.
Ma il sud, versante jonico, rappresenta invece a livello mondiale, una delle alternative, ampliamente realizzabile per far fronte, anche se non pienamente, sarebbe impossibile solo con un unico sistema, all’approvvigionamento di gas russo in Italie e in Europa.
Il ministro Roberto Cingolani ha firmato nei giorni scorsi, l’ultima deroga all’autorizzazione dei lavori di costruzione del progetto del gasdotto EastMed-Poseidon, sviluppato a partire dal 2008, ma “tenuto in sospeso” per non urtare la suscettibilità della Turchia, che altrimenti sarebbe stata tagliata fuori dal corridoio, a vantaggio solo di Cipro, Egitto, Israele e Grecia e Italia, nello specifico Otranto.
I lavori, dopo la firma del ministro, dovrebbero cominciare entro ottobre 2023 e terminare il 1°ottobre 2025, ciò permetterebbe all'Italia di importare annualmente 10-12 miliardi di metri cubi di gas naturale da Israele, passando (in parte) sotto al Mediterraneo.
Ora sembra che gli Usa abbiano dato il placet per l’effettiva costruzione, di riflesso alla crisi russo-ucraina. Composto da due tratte distinte: l'EastMed sarà lungo circa 1900 km e collegherà il Bacino Levantino (nelle acque tra Cipro, Israele ed Egitto) con la Grecia, il gasdotto Poseidon invece coprirà un tratto off-shore di 216 km circa, compreso tra la Grecia e l'Italia. Nello specifico, il punto di approdo previsto è a Otranto, in Puglia. In realtà il gasdotto Poseidon prevede anche un secondo tratto che, dalla Grecia, si diramerà verso la Turchia: una volta completato raggiungerà i 760 km di lunghezza circa.
Il gasdotto EastMed-Poseidon andrebbe a ridurre la dipendenza italiana (ed europea) dal gas naturale russo, andando di fatto a creare una nuova via d'importazione per questo combustibile, in quanto sarebbe in grado di trasportare tra i 10 e i 12 miliardi di metri cubi di gas all'anno aumentabili fino a 20 miliardi negli anni a seguire.
Mediterraneo sempre più al centro dell’Europa, attraverso il Mar Jonio, fondamentale per l’indipendenza dall’estero, in merito agli approvvigionamenti di gas.