11 ore fa:Violenza giovanile, Renzo: «Senza sicurezza non esiste educazione»
9 ore fa:Protezione civile, maxi esercitazione dei Vigili del Fuoco a Corigliano-Rossano
12 ore fa:Centro Storico di Corigliano, Fratelli d’Italia rilancia la proposta di un parcheggio nell’area “Orto Tramonti”
11 ore fa:L’Accademia Euphonia chiude il 2025 tra musica e teatro: a Mirto Crosia arriva “Romeo + Giulietta”
8 ore fa:Natale al centro Co-Ro: evento riprogrammato per maltempo
12 ore fa:Co-Ro, grande successo per il 6° Memorial di biliardo dedicato a Giovanni De Tommaso
7 ore fa:A Trebisacce torna “In un Mare di Cioccolato”: due giorni dedicati al gusto e alla magia del Natale
9 ore fa:Salta il trasferimento del punto nascita, 1 mln di euro buttato e lo spoke ostaggio del campanilismo
8 ore fa:In Calabria arrivano nuovi magistrati: 6 saranno destinati a Castrovillari
10 ore fa:Pallavolo Rossano ASD a Cutro: trasferta insidiosa per difendere la vetta della Serie C

Epatite acuta tra i bambini, i primi 4 casi in Italia

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Se n’è sentito parlare come di un fenomeno in crescita ma solo in alcuni Paesi europei, da ieri però, le notizie che arrivano, preoccupano anche l’Italia. Sembra infatti, che nel nostro paese ci siano già 4 casi accertati di epatite acuta tra i bambini.

Lancia l’allarme Giuseppe Indolfi, epatologo all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, nonché consulente dell’Oms proprio per le epatiti di origine virale e responsabile dell’area epatologica della Società europea di gastroenterologia ed epatologia.

E’ stato infatti lui ad esaminare il bimbo di Prato, che ha accusato i primi sintomi, poi ricoverato al Bambino Gesù di Roma, in attesa di un trapianto di fegato insieme ad un altro piccolo paziente che versa nelle stesse condizioni.

«Il primo passo da fare è capire se l’aumento è effettivo – afferma Indolfi - per questo è partita l’indagine epidemiologica. Si parla di un rapporto con il Covid, della possibilità di una mutazione del virus, ma anche degli effetti del lockdown che allontanando i bambini per un lungo periodo dall’esposizione a virus che li avrebbero colpiti e immunizzati potrebbe averli resi maggiormente suscettibili agli agenti patogeni».

Il mondo scientifico non si espone ufficialmente, ma è probabile che la seconda ipotesi formulata dal professor Indolfi sia la più veritiera in quanto i bambini colpiti, sono tutti in età prescolare ed inoltre la forma virale non appartiene ai cinque tipi già noti.

La circolare del ministero della Salute era stata inviata alle Regioni il 15 aprile, per avviare un monitoraggio in tutti gli ospedali pediatrici: «Al momento non sarei preoccupato, perché i casi sono pochi – dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri – c’è una difficoltà nella diagnosi perché potremmo trovarci davanti a qualcosa di nuovo: speriamo che chi ha avuto più casi possa indicarci di cosa si tratta».

I casi nel Regno Unito, il paese più colpito finora, si sono presentati clinicamente con epatite acuta grave, con livelli aumentati di enzimi epatici e molti piccoli pazienti erano itterici. Alcuni dei quali hanno riportato sintomi gastrointestinali, tra cui dolore addominale, diarrea e vomito nelle settimane precedenti. La maggior parte non ha avuto la febbre. 

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive