Tragedia del Raganello: ascoltati i Carabinieri che per primi prestarono soccorso
Udienza al Tribunale di Castrovillari, sentiti i testi per ricostruire i fatti della tragedia che nel 2018 travolse gli escursionisti delle famose gole del Pollino
CASTROVILLARI – Sono trascorsi quasi quattro anni dalla tragedia avvenuta nelle gole del Raganello. Le correnti del fiume travolsero gli escursionisti in gita, di cui ben dieci persero la vita. Ricordiamo brevemente l’accaduto, partendo dall’allerta gialla diramata dalla protezione civile, quel giorno comunque soleggiato. Allerta che non fu presa in considerazione così come doveva essere.
La pioggia però arrivò e nelle gole del Raganello, dove si formò uno sbarramento a monte, creato da tronchi degli alberi caduti, massi e detriti che probabilmente bloccarono il passaggio dell’acqua, dando vita ad una diga naturale.
Diga che cedendo alla furia delle acque, provocò un vero e proprio disastro, travolgendo tutto ciò che era nel fiume. Un evento nefasto che ha visto lo stesso sindaco di Civita di allora, così come quelli San Lorenzo Bellizzi e Francavilla Marittima, imputato per omissioni di atti d’ufficio. Ricordiamo anche l’avvenuto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, delle stesse gole, scenario dell’agghiacciante accaduto.
Oggi celebrata presso il Tribunale di Castrovillari l’udienza del processo, in presenza del collegio giudicante, sono stati ascoltati i primi due testi indicati dall’accusa. Presente il pubblico ministero, Veronica Rizzaro e il collegio difensivo degli imputati, oltre agli avvocati delle parti civili.
I testi sono Emilio Grisolia, il militare in servizio presso la caserma dei Carabinieri di Castrovillari, che rispose alla chiamata di soccorso e il maresciallo Luigi Canale che, insieme al collega Aldo Martina colui, prestò per primo soccorso sul luogo dell’accaduto.
I militari del Comando Cc di Castrovillari hanno deposto su come sono andati i fatti. Riportiamo parte delle dichiarazioni di Luigi Canale: «La giornata di sole a Civita, le strade asciutte; nelle gole un gruppo di diciassette escursionisti dotati di caschetti e mute ed altre sedici in gruppi sparsi non attrezzate».
Facciamo presente che sarà lo stesso maresciallo a soccorrere le vittime, trascinando fuori dal canale, anche i corpi senza vita degli escursionisti deceduti.
La prossima udienza fissata per il 13 maggio, sarà ancora un ennesimo capitolo di una vicenda da dimenticare, ma non prima che i parenti delle vittime, abbiano le giuste risposte sull’accaduto.