Rincaro carburanti italiani: scende in campo la Guardia di Finanza
Dalle dichiarazioni del ministro Roberto Cingolani alle accise fuori tempo, senza le quali il costo del carburante in Italia sarebbe in media quello più basso d'Europa
CORIGLIANO-ROSSANO – Se a Livigno e in alta Valtellina, il carburante va a meno di 1,5 euro al litro, perché territorio extra-doganale, nel resto d’Italia si registra il delirio dei prezzi.
Altra via di fuga dal rincaro prezzo del carburante è anche il Friuli Venezia Giulia, perchè sconfinando in Slovenia gli automobilisti risparmiano notevolmente.
Il problema del caro-carburante sta diventando un caso in tutto il belpaese, dove in proposito, molta confusione è stata fatta. Ma ci arrivano in soccorso le dichiarazioni del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani: «L’aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato. Una colossale truffa».
E proprio alla luce di queste dichiarazioni, scende in campo la Guardia di Finanza, in quanto se dalle indagini risultasse. documentata, la messa in atto della speculazione denunciata dal ministro, si aprirebbe un caso giudiziario.
Quella che Cingolani definisce una truffa, è costata tantissimo agli italiani e dura ancora, noi dell’Eco infatti, stiamo monitorando da giorni i prezzi dei distributori e nel confronto che abbiamo fatto dei dati pervenuti, ci siamo resi conto che centesimi di euro in più si sono aggiunti al prezzo finale, di ora in ora. Ancora oggi ci sembra che la situazione non sia cambiata.
Ciò che sta cambiando invece, è l’attenzione degli italiani su una situazione che troppo a lungo è rimasta completamente nell’oblio, la questione accise.
Nonostante i ripetuti tentativi fatti nell’attribuire, la responsabilità del rincaro carburante al conflitto russo-ucraino, i consumatori guardano oltre, anzi molto indietro nella storia del Paese.
Da qualche giorno la questione accise sta prendendo sempre più spazio sui media nazionali, perché è un pò imbarazzante capire che gli euro che paghiamo in più di benzina o diesel vanno a finanziare, ad esempio, una guerra, quella fatta in Abissinia datata 1935.
Fermo restando che alcune di queste imposte siano più che giustificate, come quelle a sostegno della ricostruzione post terremoto de L’Aquila, introdotta nel 2009, altre, ci sembrano uno specchio per le allodole.
In data 7 marzo il ministero per Transizione ecologica snocciola questi dati: 1,95 euro al litro di cui 1,08 euro di penalizzazione fiscale e 87 centesimi di prezzo industriale. Il gasolio 1,82 al litro di cui 94 centesimi di disincentivo fiscale e 88 centesimi di prezzo industriale. In termini percentuali, per renderla breve, la penalizzazione del Fisco sui carburanti è il 55% del costo finale della benzina e il 51% del prezzo totale del gasolio, vi pare poco?
Infine, sappiamo che quando si tratta di soldi, i numeri fanno la differenza e per questo motivo, ci sembra giusto quindi riportare il rincaro, lievitato in questi ultimi giorni, della settimana scorsa, così come forniamo ai nostri lettori un dato incoraggiante: tolte le tasse, il costo dei carburanti italiani sarebbe il più basso della media europea.