Dopo due mesi sgomberata dalla neve la Longobucco-Macrocioli-Fossiata
La provincia di Cosenza ha provveduto a rimuovere la coltre di oltre un metro che si era accumulata lungo la strada. Il vero problema, però, è che quella importante via di comunicazione è figlia di nessuno
LONGOBUCCO – E dopo due mesi arrivò lo spalaneve e sgombrare la strada Longobucco-Macrocioli-Fossiata. Oltre un metro di coltre bianca accumulatasi in questi giorni freddi e bianchi caduti su quella strada che continua a rimanere di figlie di nessuno (ne avevamo parlato qui). Ieri mattina è stata la Provincia, a farsi carico dell’incombenza facendo spalare la cortina di neve, che in alcuni tratti si era addirittura ghiacciata.
La svolta all’incresciosa situazione che si protraeva ormai da due mesi è giunta ieri grazie alla disponibilità del presidente facente funzioni della Provincia Fernando Nociti che ha messo a disposizione i mezzi dell’Ente, nonostante la strada non sia di competenza dell’ente Provincia. Ma si tratta di un intervento tampone, proprio perché quel tratto di asfalto che d’inverno, se non è carico di neve, si ghiaccia e d’estate è disseminato di buche e avvallamenti, pur essendo strategico per collegare i longobucchesi al resto del territorio provinciale, rimane orfano di una titolarità.
Il circolo Udc di Longobucco: determinante l'intervento del consigliere Graziano
E ovviamente nella cittadina dei telai, cara allo scienziato Bruno, si esulta per un servizio che dovrebbe essere una normalità. Il problema è che se non si fa pressione sugli enti, siano essi regione, provincia, comuni o lo stesso Stato, i risultati tardano ad arrivare. Ed è questo il tono della nota del circolo longobucchese dell’Udc che, nel ringraziare l’impegno speso dal capogruppo in consiglio regionale dello scudo crociato, Giuseppe Graziano, «per l’incessante impegno dimostrato anche in questa circostanza sia con la Regione che con la stessa Provincia» parla di «un risultato – è scritto in un comunicato - che fa giustizia nei confronti della comunità di Longobucco costretta per diversi mesi a fare a meno di un'arteria importante di collegamento con l'altopiano Silano e il capoluogo cosentino». Eppure, dicevamo e come evidenziato anche dai centristi, si tratta di una strada «necessaria a tanti pendolari lavoratori costretti a lunghe ore di viaggio tra neve e curve sulle arterie alternative di Monte altare».