Sibari-Co-Ro, è iniziato il rito dell’harakiri… i primi soldi vanno alla Kr-Cz
Il Mit individua l’opera a sud di Crotone come progetto bandiera subito cantierabile (un anno fa era quello tra lo Stombi e il Coserie) e mette sul tavolo i primi 220mln di euro in quei territori che non si sono dimostrati ostili al progetto
CORIGLIANO-ROSSANO – Com’era quella storia che il Governo non avrebbe messo nemmeno un euro per l’ammodernamento della Statale 106?! Purtroppo i fatti dicono altro. E lo dicono oggi che il Cipess ha messo sul tavolo 220 milioni di euro per un progetto bandiera immediatamente cantierabile (la Crotone-Cutro) che apre la strada al grande progetto della nuova 4 corsie tra Crotone e Catanzaro (Simeri Crichi): 50km per un valore 1,2 miliardi di euro.
E mentre sul fronte ionico crotonese sindaci, associazioni e cittadini festeggiano per questo primo risultano; di contro sul versante della Sibaritide inizia il rito dell’harakiri.
Infatti, quello che oggi il Ministero delle Infrastrutture ed il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile individuano come progetto bandiera, fino a poco meno di un anno fa, era la Sibari-Corigliano-Rossano, per la quale il Governo aveva dato l’ok alla progettazione definitiva bypassando tutte le fasi preliminari. Proprio per l’impellenza di garantire a questo territorio una strada sicura e moderna.
A proposito, anche la Crotone-Cutro (oggi finanziata) insieme a tutto il tratto compreso tra il torrente Coserie (Corigliano-Rossano) e Simeri Crichi è in fase di progetto di fattibilità tecnico-economica ma con molta probabilità il Mit e l’ufficio del Commissario della Statale 106, retto ancora oggi da Massimo Simonini, chiederanno – dato la strategicità dell’intervento – che si passi subito alla fase progettuale definitiva. Come oggi lo è proprio la Sibari-Co-Ro.
E questo, purtroppo, era il rischio che in molti paventavano si potesse palesare (noi ne avevamo scritto qui). La Sibaritide era partita per prima nella fase progettuale di ammodernamento per poi finire nelle sabbie mobili del bizantinismo. Non c’è stata una costruttiva concertazione per mitigare le pur sempre doverose pretese dell’Amministrazione comunale con le direttive imposte dai nuovi standard di progettazione delle opere pubbliche. Tra chi pretendeva (e forse continua a pretendere) investimenti a pioggia (anche 10 o 20 miliardi) e chi invece prospettava un impiego di risorse congruo a garantire una strada sicura, moderna e quasi ad impatto zero. Tra chi, in sostanza, voleva un passaggio della strada a monte degli scali di Rossano e Corigliano e chi invece l’ha studiata per essere funzionale alle aree commerciali, al nuovo ospedale, al porto e al turismo. Non c’è stata convergenza. La stessa che, invece, si è registrata in tutti gli altri territori. Basti pensare che i progetti proposti da Anas per l’ammodernamento della Statale 106 sono stati approvati da tutti i 20 comuni compresi tra Cassano e Simeri Crichi, attraversati dal nuovo tracciato, tranne che da Corigliano-Rossano e Cariati.
Fermare l’harakiri è ancora possibile
È tutto perduto? Probabilmente no ma bisogna fare in modo che il rito dell’harakiri appena iniziato nella Sibaritide non si porti a compimento. Anche perché se il progetto definitivo verrà portato fino in fondo lo stesso – come è stato detto più volte – dovrebbe essere finanziato anche con gli stessi fondi che oggi sono sul Contratto di Programma (che rimane l’unico strumento propedeutico e indispensabile affinché i soldi da aleatori diventino concreti).
Prima di tutto: portare allo scoperto la politica
È necessario, a questo punto, sciogliere i tanti nodi della polemica e portare allo scoperto la politica. Innanzitutto sarebbe doveroso sapere qual è nel concreto la proposta del sindaco Stasi, atteso che il progetto (inesistente) del Megalotto 8 non è per nulla attuabile; che nella conferenza dei servizi preliminare il comune di Co-Ro aveva dato un parere positivo di massima al corridoio ferroviario (quindi alla proposta del tracciato 2021) tranne che per il superamento degli scali di Corigliano e Rossano; che bisogna trovare un compromesso congruo tra i desiderata economici di Co-Ro che auspica finanziamenti stratosferici per 25km di strada e le reali possibilità di investimento; che l’obiezione relativa alla presunta compromissione dell’assetto urbano prodotta dalla nuova strada non ha ragione di esistere se si osservano da dove passano i tracciati delle più importanti arterie autostradali italiane ed europee.
È necessario capire, ancora, qual è la posizione del Consiglio comunale, sia della maggioranza che dell’opposizione (che a parte qualche esponente, sull’argomento è rimasta del tutto silente), rispetto al tracciato. Dal momento che nell’ultima assemblea civica del dicembre scorso l’assise, a riguardo del nuovo progetto della Sibari-Co-Ro, si era determinata nell’aprire una sorta di cabina di regia per valutare la proposta ed elaborare proposte congrue e concrete. Non se n’è saputo più nulla.
È necessario, inoltre, sapere qual è oggi la posizione della delegazione parlamentare del territorio e dello stesso sottosegretario alla Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri. Perché, dopo la presentazione del progetto della Sibari-Co-Ro nell’aprile 2021 e le sopraggiunte “rassicurazioni” nel novembre scorso a Villapiana, anche in questo caso le posizioni sembrano essersi del tutto eclissate.
Tutto questo mentre il prossimo 28 febbraio a Reggio Calabria si terrà un Consiglio regionale che, su input del presidente Occhiuto (sulla questione della SS106 si sta spendendo come mai nessun altro suo predecessore) e di tutti i gruppi consiliari, chiederà al Governo un finanziamento concreto per l’ammodernamento di tutta la statale ionica da Sibari a Reggio Calabria.
Non sarebbe, forse, opportuno in questa sede dare un primo segnale di volontà e determinarsi per l’approvazione della Sibari-Co-Ro, che oggi rappresenta l’unica proposta in fase di progettazione definitiva di tutta la tratta?