L’imbarazzo dei campetti da calcio di località Toscano: abbandono e vandalismo
Il j’accuse dell’ex sindaco Mascaro che nel ricordare che sono stati spesi 2 milioni di euro invoca l’intervento della Corte dei Conti. Il sindaco Stasi: «Diversi cavilli burocratici che abbiamo risolto. Ora i campi saranno dati in gestione»
CORIGLIANO-ROSSANO – È di due giorni fa la pubblicazione di un video da parte di Stefano Mascaro, ex sindaco di Rossano, che riguarda il campo da calcio sito in contrada Toscano, zona periferica di Co-Ro e che presenta scene raccapriccianti. Noi dell’Eco siamo andati sul posto e abbiamo trovato uno scempio. Pareti sventrate, servizi sanitari distrutti, porte piegate da colpi di spranga e fili di contatori elettrici rotti e tirati.
Entriamo attraverso un piccolo spazio ricavato dal taglio della recinzione. Il campo all’esterno, erbacce a parte, sembra non messo così male ma, ancor prima di entrare negli spogliatoi, sentiamo sotto i nostri piedi il rumore dei vetri già rotti e calpestati.
Lo spettacolo è indecoroso, sembra che dentro questo spazio sia passato un’orda di barbari. Facciamo le foto e cerchiamo di capire cosa sia successo. Raggiungiamo telefonicamente Stefano Mascaro che si rende subito disponibile a darci informazioni e snocciola dati. La struttura è stata costruita dal Comune durante il suo mandato, insieme ad altri campetti, quello sito in contrada Frasso e quello del Traforo, destinato anche a dare ristoro a turisti e avventori del centro storico.
Per la messa in posa di questi campi sportivi, furono spesi 2 milioni di euro, avuti dal comune a tasso agevolato (zero), pagabili in rate annuali. Ciò che è mancato - secondo Mascaro - è stata una adeguata manutenzione che doveva essere fatta dal comune oppure dai privati che avrebbero preso in gestione le strutture a seguito di un bando di gara ad hoc. Il punto secondo l’ex sindaco è «che nessun bando è stato mai fatto, tantomeno nessuna manutenzione da parte dell’amministrazione comunale è stata eseguita. La conseguenza è immortalata dalle foto e dai video fatti in questi giorni».
La mancata buona conservazione dei beni pubblici in questione (ricordiamo che anche il campetto del Traforo è stato oggetto di violenti atti vandalici) rischia di mettere l’attuale giunta comunale, «sotto accusa da parte della procura della Corte dei Conti», ed essere eventualmente chiamata dallo stesso tribunale ad un risarcimento danni nei confronti del comune, «per aver omesso di apprestare idonee misure conservative volte a salvaguardare l’integrità e il valore economico-patrimoniale del complesso di beni mobili acquistati dal comune».
Raggiungiamo telefonicamente anche il sindaco di Co-Ro Flavio Stasi, che sulla questione ci risponde con fermezza, sostenendo che appena proclamato sindaco «i lavori dei campi sportivi ottenuti con il mutuo assegnato all’amministrazione Mascaro, ancora non erano del tutto compiuti». O meglio «presentavano incongruenze ai fini della registrazione dei dati catastali».
La linea programmatica adottata dal sindaco è così spiegata e motivata dal Primo Cittadino: «Onde evitare di dare in gestione i beni immobili non messi in regola, con il rischio che a fine concessione i soggetti appaltanti potessero appigliarsi all’incongruenza tecnica e quindi non restituirli, l’amministrazione ha deciso di mettere in regola gli stessi immobili al catasto per poi assegnarli con bando di gara pubblica. L’iter burocratico – sottolinea il primo cittadino – si è concluso 6-7 mesi fa, per cui abbiamo bandito la gestione dei campi di Frasso, Toscano (con un solo partecipante che ha vinto la gara) e quello del Traforo. Il canone è congruo rispetto al valore della struttura e bilanciato alle spese di gestione poiché il comune lo assegna non per fini di lucro, bensì per creare un indotto di mantenimento e manutenzione dei campi stessi».
Sull’unico campo sportivo il cui assegnatario è lo stesso comune Flavio Stasi risponde: «Lo stadio Stefano Rizzo è in nostra gestione perché vetrina del territorio urbano e quindi ha un grande valore socio-culturale per la popolazione, in questo caso, abbiamo compiuto una scelta prettamente politica»
In merito a tutto questo insieme di dati e date, ci chiediamo: quanto sia oneroso per il comune ristrutturare gli edifici a tratti ridotti in macerie, dopo aver assegnato la gestione rispetto al costo che poteva esserci in un controllo e vigilanza continuativi?