Una città commossa e composta ha dato l'estremo saluto ad Altea e Raffaele
Tutta la comunità di Corigliano-Rossano si è stretta attorno alle famiglie dei giovani tragicamente scomparsi sabato notte. Toccante e commovente il messaggio dell'Arcivescovo Maurizio Aloise.
![Una città commossa e composta ha dato l'estremo saluto ad Altea e Raffaele](https://ecodellojonio.b-cdn.net/media/posts/21/07/1626895059.jpg?aspect_ratio=16:9&width=785)
CORIGLIANO-ROSSANO – È un giorno triste per Corigliano-Rossano. Uno dei più tristi. Perché quando si dà l’addio a due ragazzi giovanissimi, a due persone che avevano tutto il futuro davanti a loro non si può che fermarsi, chinare la testa e capire cosa c’è che non va. Perché la vita, alle volte, lascia queste cicatrici indelebili che sono profondissime per i familiari e che creano vuoti immensi in tutta la comunità civile.
Oggi Corigliano-Rossano ha dato l’ultimo saluto ad Altea Morelli di 16 anni e Raffaele Misuraca di 19 anni, i due giovani morti tragicamente sabato notte, a seguito di un incidente stradale lungo la Statale 106 (leggi qui la notizia).
Una città composta che ha osservato con riservo e trasporto il lutto cittadino proclamato dal sindaco Flavio Stasi. Una città silente che ha saputo accompagnare con grandissima dignità i feretri dei due giovani agli altari. Prima i funerali di Raffaele, celebratisi nella chiesa di Santa Teresa di Gesù Bambino poco più tardi le esequie di Altea, dall’altra parte della città, a Maria Madre della Chiesa. Entrambi accompagnati dai loro amici, dai compagni di scuola, dai docenti, dagli animatori e da quanti vivevano il cosmo vitale di questi due ragazzi.
Erano almeno duemila le persone che si sono raccolte all’esterno delle due chiese: erano giovani dalle belle speranze, giovani con una vita davanti che stavano costruendo in questa grande città e nella quale avevano creato la loro grande società di amicizie.
Altea, poi, era una ragazzina dagli occhi dolci, dallo sguardo che penetrava dritto al cuore, nel fiore dell’età appena sbocciato e la sua eco di vitalità era conosciuta oltre i confini di Corigliano-Rossano grazie alla sua capacità di relazionarsi e di farsi volere bene.
Stessa cosa per Raffaele che da poco stava assaporando l’emozione della maggiore età.
Tutti uniti e commossi attorno a questi due ragazzi. Facce attonite, incredule, ancora smarrite tra amici e conoscenti. Lo strazio, invece, dei genitori, dei nonni, delle persone più care alle quali non resta oggi che il ricordo bellissimo della loro fanciullezza e il dolore – incolmabile – della perdita.
Un vero e proprio «abisso di tristezza e sgomento» come lo ha definito, nel suo commovente e toccante messaggio fatto giungere alle famiglie, l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Maurizio Aloise.
Ma questo è il momento degli interrogativi, dei perché che forse non saranno mai sciolti: perché questa morte? Si può morire a questa età? In questo modo? «Se noi volessimo cercare una risposta a queste domande – ha scritto ancora l’arcivescovo nella sua lettera – non riusciremmo mai a trovarne. L'unica cosa che possiamo fare è metterci davanti al Crocifisso e ascoltare quello che dice a ciascuno di noi: “Con la morte la vita non finisce ma si apre alla dimensione dell’eternità».
Ed è quella eternità che i genitori, i familiari, i parenti, gli amici di Altea e Raffaele hanno già trovato nei loro occhi, nei loro sguardi. Un’immagine bellissima, girata in questi giorni sui social, con una frase di speranza: «Brillerai sempre di più». Ed è questo l’unico modo, probabilmente, per lenire una ferita che non si rimarginerà mai.
Osservando le bare di Raffaele, accompagnato dal rombo di decine di motorini, e quella bianca di Altea, ricoperta della sciarpa della pace, lavorata da lei e dai suoi compagni proprio in quella parrocchia che oggi le dava l’estremo saluto, stringe il cuore e le parole esauriscono.
Ora è il tempo di essere comunità, di stringersi attorno alle famiglie, con il cuore a terra e gli occhi verso gli spazi infiniti del cielo. Buon cammino tra le stelle, piccoli Altea e Raffaele.
Marco Lefosse - Veronica Gradilone