Covid, dal primo agosto campagna vaccinale a rischio nella Sibaritide-Pollino
L’ufficio del Commissario ha deciso di non rinnovare le convenzioni con la Croce Rossa che all’hub vaccinale del PalaBrillia ad oggi gestisce ben 5 linee. Le vaccinazioni andranno avanti con i medici di Orienta: ma si contano sulle dita di una mano
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CORIGLIANO-ROSSANO – Dal primo agosto la Calabria non potrà più contare sul valido e preziosissimo supporto dei volontari della Croce Rossa che in questi mesi hanno dato un sostegno determinante alla campagna di vaccinazione di massa regionale. Il Dipartimento salute della Regione Calabria, retto dal commissario ad acta Guido Longo, ha infatti deciso di non rinnovare il contratto di convenzione con le Cri calabresi in scadenza al 31 luglio.
Un problema non di poco conto nell’economia della campagna vaccinale regionale sulla quale proprio adesso dovrebbe essere impressa un’accelerazione importante per cercare di arrivare preparati alla prossima stagione autunnale con la maggior parte della popolazione immunizzata.
A quanto pare, infatti, la Regione vorrebbe proseguire l’attività vaccinale nei centri con i soli medici interni, con quelli reclutati attraverso la Piattaforma Orienta nel settembre 2020 e con il personale della Protezione civile o attraverso le farmacie (che hanno avuto il permesso ad inoculare i sieri, ma solo alcune tipologie e non per tutta la popolazione). Probabilmente il Dipartimento salute avrà fatto bene i conti nel quadro generale calabrese prima di attuare questo nuovo protocollo. Non lo sappiamo. Sicuramente, stando così le cose, uno dei centri vaccinali a rischiare la chiusura – da quanto sostengono gli stessi operatori che vi lavorano – è l’hub regionale di Corigliano-Rossano. Che, come sappiamo, fino ad oggi è stato uno dei fiori all’occhiello della Calabria in quanto ad organizzazione e numero di vaccinazioni prodotte.
Nel grande centro vaccinale del PalaBrillia, infatti, fino ad oggi su 8 linee di somministrazione disponibili (ogni linea prevede la presenza di un amministrativo per il caricamento in piattaforma, un medico per l’anamnesi ed un infermiere per l’inoculazione del vaccino) ben 5 sono gestite dalla Croce Rossa italiana. Non solo, i volontari della Cri, insieme a quelli della Protezione civile, rappresentano una forza corposa a sostegno della fase di accoglienza dei vaccinandi per la compilazione di tutti i documenti propedeutici oltre che nella preparazione delle singole dosi di vaccino.
Venendo meno questo supporto, che tradotto in numeri significa almeno 30 operatori tra volontari, infermieri e medici, è prevedibile che il centro hub del PalaBrillia, possa andare in totale sofferenza, rischiando addirittura la chiusura se non saranno assunte soluzioni differenti.
In realtà lo stesso personale assunto attraverso la piattaforma Orienta per Corigliano-Rossano rappresenta una forza di 8 persone (5 medici e 3 infermieri) totalmente insufficiente per mandare avanti una struttura così complessa.
C’è apprensione e preoccupazione per l’evolversi di questa situazione che al momento, però, sembra non avere vie d’uscita.