Una strada a 4 corsie per togliere Corigliano-Rossano dall'isolamento - LA MAPPA
Il nuovo tracciato è stato stravolto rispetto al precedente del 2004: camminerà in parallelo alla linea ferroviaria ionica con due "bypass" per attraversare lo scalo di Corigliano e quello di Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO - Sarà lunga poco meno di 30 km e collegherà la Statale 534 (suppergiù all’altezza del nuovo raccordo con il corridoio autostradale adriatico-ionico-tirrenico in via di costruzione) al vecchio tracciato della statale 106 a contrada Toscano nell’ex comune di Rossano. È questa la nuova Statale 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano. Il progetto definitivo è stato presentato stamani, nella sala del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, nel centro storico bizantino, dal vice mnistro alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, dal sottosegretario per il Sud, Dalila Nesci, dalla parlamentare del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà e dai vertici regionali di Anas Spa, alla presenza del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, della senatrice del gruppo Misto, Silvana Abate, dei presidenti delle Province di Cosenza, Franco Iacucci e Simone Saporito, e dei sindaci del territorio (presenti il primo cittadino di Cassano Gianni Papasso e quello di Crosia Antonio Russo).
Per l’esattezza la nuova strada snoderà verso sud dal viadotto Mariacristina nel comune di Cassano Jonio e, attraversando tutto il comune di Corigliano-Rossano, confluirà sulla nuova rotatoria di località Lampa Bucita.
Vista dall’alto, così come si può apprezzare nella corografia consultabile nel link in basso, sembra una grande parabola che si posa lungo il golfo di Corigliano-Rossano.
Nessuna galleria, solo una serie di ponti (11 in totale) ed un viadotto per l’attraversamento del fiume Crati. Per il resto una lunga lingua d’asfalto a due carreggiate e 4 corsie (due per ogni senso di marcia) che seguiranno passo passo il tracciato della ferrovia ionica.
I bypass per “superare” il centro abitato
Una strada dritta che avrà due grandi “bypass”, due pance per intenderci, necessari ad attraversare lo scalo di Corigliano e quello di Rossano. Il primo “curvone” all’altezza di contrada Muzzari/Torre Pinta (subito dopo Villaggio Frassa), che consentirà di far passare il tracciato tra località San Francesco e contrada Santa Lucia per attraversare, di fatto, lo scalo coriglianese, ricongiungendosi poi alla linea ferroviaria proprio nel punto dove confluiscono i torrenti Vraghella e Coriglianeto.
Il secondo “curvone”, invece, è tracciato in località Sant’Irene Ciminata, poco prima della casa circondariale, che porterà la strada a scendere quasi fino alla costa, in località Momena, per poi risalire, tagliando alle spalle di località Frasso Amarelli, e ricongiungersi, così, al bivio di Rossano sulla SS 106 bis, che da lì e fino alla rotonda di Lampa Bucita sarà praticamente ampliata e quindi raddoppiata.
Le uscite
Al momento, sul progetto iniziale si prevedono solo tre uscite: quella di "Corigliano Nord", che sbucherà alle spalle della zona industriale di Torre Voluta e quindi al porto di Schiavonea; quella di "Corigliano vecchia" che è stata posizionata a Insiti, proprio ad intersezione con la strada provinciale che conduce al nuovo ospedale e quindi a quella che (sulla carta) dovrebbe la futura cittadella degli uffici di Corigliano-Rossano; la terza e ultima, l’uscita di "Rossano" che sarà realizzata in contrada Sant’Irene Cutura, a monte dello svincolo stradale dell’ ex centrale Enel.
Sarebbero, poi, previste delle varianti per la realizzazione di altri due svincoli: uno in località Santa Lucia, che prevede anche un potenziamento della viabilità proprio sulla tangenziale coriglianese con un rapido collegamento tra il centro ed il porto, e l’altra su Rossano per consentire una ulteriore uscita proprio nei pressi in cui oggi si trova lo svincolo di Rossano.
I costi e le differenze rispetto al vecchio progetto
L’opera dovrebbe costare all’incirca 400milioni di euro, quasi la metà rispetto al progetto precedente (quello del 2004) che, invece, prevedeva un altro tracciato, più a monte. Quello che, ricordiamo, attraversava il diaframma che separa i due centri storici di Corigliano e Rossano dai loro rispettivi “scali”. Di questi 400milioni, però, al momento ne sarebbero disponibili all’incirca la metà. L’altra metà dovrebbe essere finanziata ma – come ha ribadito Cancelleri stamani in sede di presentazione del progetto - non con fondi europei. Entro la fine dell’anno, infatti, sarà completata la pratica del progetto definitivo e successivamente il progetto sarà trasmesso al Cipes che dovrà così pensare di reperire l’intera somma.
Tempi incerti
Non essendoci immediata disponibilità sull’intera cifra, ovviamente, non c’è ancora un cronoprogramma dei lavori. Ma sembra certo che la realizzazione dell’opera, qualora dovesse ricevere l’ok da parte del Comitato interministeriale della programmazione economica potrebbe avere tempi di realizzazione molto più rapidi rispetto al terzo megalotto Sibari-Roseto. E questo perché non sono previste opere strutturali imponenti come gallerie o grandi viadotti.
Punti deboli e punti di forza: la fattibilità
Sicuramente il nuovo progetto della Sibari-Corigliano-Rossano è più slim e sicuramente più efficace di quello precedente che rispetto al costo/benefici probabilmente non si sarebbe mai realizzato. Il nuovo tracciato, invece, garantirebbe una fattibilità sia economica che tecnica, ovviamente con grande beneficio per gli utenti di Corigliano-Rossano che così riuscirebbero ad uscire dal loro atavico isolamento.
Ci sono, però, alcune cose che sul nuovo progetto non tornano. Ad esempio il valore degli espropri. La nuova strada, infatti, attraverserà gran parte degli agrumeti di Corigliano-Rossano che, come sappiamo, rappresentano un grande valore economico. Far scorrere l’autostrada di fianco alla ferrovia significa spianare una lunga pista larga almeno 60 metri oltre a tutte le attività di cantiere. Come concilierà questa cosa con la produzione agrumicola, però, questo nessuno ancora lo sa.
Altra cosa, la nuova strada – almeno per quanto riportato sulle carte - potrebbe andare a smembrare parte dell’area artigianale di Rossano che tra le altre cose, a differenza di quella di Corigliano, non ha nemmeno la previsione di uno svincolo.
Utilità
Senza dubbio la bretella autostradale per Corigliano-Rossano, come ricordato pocanzi, sarebbe una panacea per la terza città della Calabria che, in questo modo, potrebbe sviluppare il suo potenziale economico e turistico. Se si pensa che ad oggi per compiere i 60 km che dividono Cosenza da Cassano Jonio, attraverso la A2 e la nuova SS534, oggi si impiegano appena 25 minuti e da lì ad arrivare a Rossano (circa 30 km) il tempo necessario di percorrenza è stimabile attorno ai 45 minuti, è chiaro che si tratterebbe di una rivoluzione vera e propria in termini di tempo e facilità di percorrenza. La speranza è solo che non rimanga l’ennesimo progetto su carta. Ma per questo confidiamo nella perseveranza dei tanti rappresentanti parlamentari che sul progetto ci hanno messo faccia e firma.