Dirigenti scolastici sfiniti dal tira e molla delle chiusure, chiedono l'intervento del "provveditore"
I dirigenti scolastici, in trincea dal primo giorno dallo scoppio della pandemia, si rivolgono alla massima istituzione scolastica provinciale
CORIGLIANO-ROSSANO - I dirigenti degli istituti comprensivi di Rossano, vista l’impennata dei contagi nella città unica, la mancata vaccinazione dell’intero personale scolastico dell’Alessandro Amarelli e di Rossano III (creando così disparità di trattamento all’interno dello stesso Comune) e, soprattutto, vista la situazione caotica, creatasi a seguito della decisione del TAR di riaprire le scuole a Corigliano-Rossano, hanno deciso di scrivere all’Ambito territoriale di Cosenza.
Nella missiva si legge che “quali istituti competenti, nell’ottica della salvaguardia dei diritti fondamentali del cittadino […] di fornire – se sussistono le condizioni – specifiche indicazioni operative di supporto all’azione dirigenziale, anche in chiave di flessibilità didattiche”.
Una richiesta, nata anche dalla normativa vigente, che non consente di attivare in maniera generalizzata e “a domanda” (da parte di tanti genitori di Corigliano-Rossano) della didattica a distanza, giacché – scrivono i dirigenti nel documento – non è contemplata la possibilità di scelta individuale della tipologia di didattica da seguire.
Va ricordato infine che lo stesso Sindaco della terza città della Calabria Flavio Stasi (pur non avendo l’autorità) sta spingendo per la didattica integrata, opzione che si va a scontrare con le ultime decisioni del Governo Draghi, le quali hanno - di fatto - decretato la presenza degli alunni in classe anche nelle zone rosse.