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Scuole, dietro la protesta delle mamme si respira aria da campagna elettorale

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CORIGLIANO-ROSSANO – A pensar male si fa peccato ma si ci indovina sempre. Non è assolutamente un peccato voler fare politica, anzi. Non è nemmeno illegittimo iniziare da un punto per avviare o rigenerare una carriera politica. Bisogna solo trovare l’occasione giusta, il pretesto per innescare la miccia.

E sembra che qualcuno questo pretesto lo abbia trovato. Almeno stando alle voci insistenti che circolano in città. Domenica scorsa sul “palco naturale” di piazza Bernardino Le Fosse sono salite le mamme che vogliono avere la libertà, in tempo di Covid, di non mandare i loro figli a scuola reclamando il diritto di poter consentire loro di continuare a seguire le lezioni.

La formula della cosiddetta didattica integrata. Non sappiamo quanto legittimo sia percorrere questa strada. Forse ce lo dirà presto una nuova sentenza del Tar, perché ormai la scuola a Corigliano-Rossano è diventata una vicenda da carta bollata e, quel che è peggio, solo per consentire l’espletarsi di un diritto/dovere sancito dalla Costituzione

Sappiamo, però, che la stragrande maggioranza delle mamme, dei genitori, delle famiglie che domenica era lì, c’era perché spinta da buoni propositi. C’era perché preoccupata di tutelare i loro figli da quel mostro chiamato Covid-19. Rimangono loro i protagonisti di una giornata importante e di una manifestazione che si è svolta con animo duro ma pacifico. 

Quella manifestazione, però, ha dato modo di credere a tanti che il vento della politica di piazza spirasse più di quanto non si potesse credere alla vigilia dell’evento. Perché nella lettura delle cose, dei messaggi insistenti che sono girati sui gruppi whatsapp alla vigilia dell’evento, più che una manifestazione, nell’animo di qualcuno doveva essere una dimostrazione: di forza e presenza.

Sarà stato il fatto di ritrovarsi insieme dopo tantissimo tempo, saranno stati quegli amplificatori piazzati sulla ribalta dello scalo rossanese che di adulatori e oratori ne ha visti parecchi. Saranno stati i toni utilizzati da quel microfono. E sarà stato anche che su quel palco è salito qualcuno che la politica, in realtà, la sta già facendo, da consigliera comunale, in un piccolo comune dell’alto Jonio cosentino e che la prospettiva di “spingersi” sui lidi di Corigliano-Rossano probabilmente l’affascina molto. Sarà… non insinuiamo.

E in tutto questo – ribadiamo – non c’è stato nulla di anomalo. Ci sta tutto. Basta solo saperlo. Anche perché i politici travestiti da apostoli ormai si “sgamano” subito. Ancor più se di quella manifestazione qualcuno ne conosceva già il finale!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.