Scuola. Lo Polito: «La paura del virus non giustifica la chiusura delle scuole. Così è troppo facile»
Il sindaco di Castrovillari: «La scuola è troppo importante. Lotterò affinché il virus non tolga il futuro ai nostri giovani»
CASTROVILLARI - "Il mondo della scuola, da inizio pandemia, è quello che ha sofferto di più ed è stato, al contempo, destinatario di molteplici interventi regolamentari". Queste le parole di un lungo post del sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, riguardo all’attuale condizione della scuola. Il primo cittadino ha voluto tirare le somme su quanto lavoro sia andato sprecato e soprattutto le gravi sofferenze dei ragazzi della stessa istituzione scolastica.
Da pochi giorni, tra l'altro, il caso del lancio nel vuoto (da oltre 5 metri di altezza) di un giovane 18enne, dalle scale antincendio dell'istituto Alberghiero cittadino, ha destato scalpore e sconcerto e, a prescindere dalle cause, non si può non tener conto della fragilità degli adolescenti, in questo periodo, poi, che sicuramente non contribuisce alla salvaguardia dell'equilibrio psicologico degli studenti.
"Le difficoltà che hanno riguardato ogni contesto lavorativo, culturale, sociale e religioso - continua Lo Polito - hanno trovato nella scuola, secondo il punto di vista del sottoscritto, che ne ha avuto conoscenza da sindaco, da cittadino, docente (quando insegnava) e da genitore, amplificazione e diffusione da generare una profonda riflessione sull’adeguatezza del nostro sistema.
Scuole aperte, scuole chiuse, trasporti, sicurezza, tutti temi che hanno trovato terreno fertile per sostenere una tesi piuttosto che quella contraria con argomentazioni parimenti alternative. La scuola, però, non è un settore qualunque ma quello dove si formano i nostri giovani, sia per apprendimento, crescita culturale e, soprattutto, come cittadini".
Lo Polito, seppur spesso definito troppo poco accondiscendente alle chiusure delle scuole davanti a determinate esigenze, ha scelto sempre di sprecare il meno possibile giorni di studio e conoscenza oltre che di lavoro per alunni ed insegnanti. Ecco, forse, spiegate in questo post sui social le motivazioni. "Nella scuola si sviluppano le abilità e le competenze; si affinano le capacità cognitive; si forniscono gli strumenti per decodificare i fenomeni della nostra società apparentemente più complessa ma nella realtà sempre più piatta. Dalla scuola dipende lo sviluppo di ogni comunità, di ogni paese, di ogni nazione".
La scuola, per Lo Polito, "rappresenta un’esternalità positiva su cui lo Stato investe per migliorare il futuro attraverso gli impulsi che verranno da persone sempre più preparate, più attrezzate. Ogni scuola si dota di un ptof (piano triennale dell’offerta formativa) dove sono descritti meticolosamente tutte le azioni positive e programmatiche per il successo scolastico".
"Tante strategie, tanti interventi, tanti impegni. Le difficoltà, come quelle che noi stiamo vivendo con il covid, stanno facendo verificare in concreto l’efficacia di pagine e pagine. Ordinanze e circolari per programmare e realizzare. Il contesto attuale mette alla prova la nostra reale dimensione professionale, culturale, civica e sociale".
"Stiamo facendo, ciascuno per la propria parte, il compito al quale siamo chiamati per garantire adeguata formazione ai nostri giovani; tutela dell’integrità psico-fisica; fiducia nelle istituzioni? - Si interroga il primo cittadino, estendendo la medesima domanda ai cittadini e genitori, ai docenti ed agli stessi studenti -
Credo che una discussione a breve vada fatta su diritti e tutele, opportunità negate e privilegi acquisiti.
Esistono le azioni individuali che ognuno può esercitare rivolgendosi alle autorità preposte laddove un diritto esigibile (al quale corrisponde l’altrui dovere) viene negato; ma deve esistere anche un’azione collettiva, pubblica, se il sistema non avrà dato ad un’intera generazione quelle prospettive alle quali si era impegnata anche con atti formali".
"A queste azioni io non intendo sottrarmi. Troppo facile liquidare ogni questione con i timori del virus - conclude Lo Polito con un messaggio chiaro: quello di non giustificare chiusure ed interruzioni ingiustificabili con la paura del virus - Il virus esiste, da oltre un anno, e ci ha tolto tante cose.
Io lotterò, però, affinché non tolga il futuro ai nostri giovani."