Campagna vaccinale, il modello da seguire è il PalaBrillia: organizzazione impeccabile
E intanto sul territorio accadono cose fuori dal normale: si vaccinano i maturandi ma si lasciano a casa gli anziani e i fragili. È successo a Cariati
CORIGLIANO-ROSSANO – Mentre la Calabria continua a rimanere fanalino di coda nella somministrazione delle dosi di siero anti Covid-19, causa un’organizzazione regionale che forse andrebbe rivista e corretta. La maggior parte delle volte, infatti, le persone non vengono immunizzate non perché manchi la materia prima ma perché c’è mancanza di buona comunicazione e la disorganizzazione è imperante.
Allora, che fare? Ad esempio si potrebbe prendere a riferimento l’organizzazione logistica che è stata data al centro hub del PalaBrillia di Corigliano-Rossano. Un vero e proprio modello di efficienza. E questo per merito dei tantissimi, operatori e volontari che ogni giorno si impegnano nella mega struttura – tempio della volley ionica – nella hospitality e nella logistica dell’impianto. Merito anche della Protezione Civile e dell’Amministrazione comunale che nelle fasi di preparazione propedeutica non hanno lasciato nulla al caso.
Perché non prenderlo come esempio? Soprattutto per incrementare la campagna vaccinale e renderla disponibile a tutti. Ed è quello che ha chiesto proprio ieri il sindaco Stasi all’Azienda sanitaria: «ho ribadito – ha scritto ieri sera il primo cittadino sulla sua pagina social - l'esigenza di sbloccare le categorie e le fasce sulla piattaforma di prenotazione, altrimenti la Calabria resterà sempre l'ultima tra le ultime. Serve coraggio».
Già perché altrimenti si rischia di creare “intoppi” come quello avvenuto nel vax day di domenica scorsa a Cariati. Dove, per iniziativa della preside dell’Istituto di istruzione superiore “Patrizi” e della responsabile della Usca territoriale, sono stati vaccinati quasi 60 maturandi. Ai quali è stato inoculato il “preziosissimo” vaccino Pfizer. Nulla di anomalo se non fosse, però, che nello stesso momento in cui i giovani, prossimi alla maturità, ricevevano il siero dell’immunità da Covid-19 centinaia di anziani, di disabili, di persone fragili attendevano (e attendono tutt’ora) che qualcuno gli somministri il vaccino.
Perché non sbloccare e rendere più operativa, allora, insieme all’accesso alla piattaforma, anche la buona pratica della vaccinazione domiciliare? La stessa che anche in alcuni centri della Sila Greca è stata sperimentata con successo, grazie al supporto dei medici di base.