Calabria : oltre 10mila firme in 48h per chiedere allo Stato di affrontare l'emergenza sanitaria
L’appello online: «Ad oltre un anno dall’inizio dell’emergenza la Calabria è ancora all’anno zero»
ROMA - «Due persone morte in ambulanza in coda da molte ore nel giro di pochi giorni. File interminabili all' "Annunziata" di Cosenza che ci riportano indietro di un anno, alle terribili settimane di Bergamo. Ospedali al collasso, in particolare nella provincia di Cosenza, e servizi bloccati per le altre patologie». Esordisce così l'appello online lanciato pochi giorni fa su Change.org da Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia Terme, e rivolto al Capo dello Stato; in sole 48 ore, la petizione che chiede a Mattarella di affrontare subito l'emergenza sanitaria in Calabria ha superato le 10mila firme.
«A oltre un anno dallo scoppio della pandemia, mentre il Paese inizia a intravedere uno spiraglio di luce, la Calabria è all'anno zero. Non c'è ancora un piano Covid, siamo la Regione che vaccina di meno con l'inqualificabile primato di dosi somministrate a categorie a persone fuori lista", si legge. "Caduti nel vuoto gli appelli che abbiamo rivolto nell'ultimo anno al ministro Speranza e ai vari commissari ad acta per chiedere che l'emergenza Calabria fosse attenzionata direttamente dallo Stato. Dal ministro della salute e dai rappresentanti del governo, nell'ultimo anno solo annunci e passerelle, con la complicità del governatore facente funzioni e l'immobilismo di consiglieri regionali attivi solo in vista della campagna elettorale».
Per questo, scrive l'autore della petizione, «ci rivolgiamo al presidente Mattarella quale garante dei diritti costituzionali di tutti i cittadini: non possiamo ammalarci e morire a causa dell'inadeguatezza di chi dovrebbe tutelare il diritto alla salute. Il presidente Draghi, il ministro Speranza e il commissario Figliuolo vengano in Calabria non per fare passerelle ma per affrontare l'emergenza in modo strutturale».
E conclude: «si attivino tutte le soluzioni di emergenza possibili, si sospendano se necessario le competenze regionali in materia di salute e ritornino interamente allo Stato. I calabresi non sono cittadini di serie».