Nuovo ospedale, il gelo ferma la protesta dei disoccupati. Ma la vertenza è più aperta che mai
Tutto rinviato. Ora si attende il tavolo in prefettura tra la Regione, la ditta concessionaria dell'opera e le forze sindacali
CORIGLIANO-ROSSANO - Il gelo ferma la protesta delle maestranze disoccupate di Corigliano-Rossano davanti ai cancelli del cantiere del nuovo ospedale di contrada Insiti. Una protesta, però, solo rinviata, considerato che la vertenza sembra essere tutt'altro che chiusa. Stamani, infatti, il coordinamento dei lavororatori del settore delle costruzioni della Sibaritide ha rilasciato una nota all'interno della quale mette in evidenza una serie di rivendicazioni nei confronti della ditta concessionaria dell'opera, soprattutto sotto il profilo della sicurezza.
Rivendicano e rilanciano «la riapertura dei cantieri nel rispetto di quel protocollo d'intesa sottoscritto dall'impresa D'Agostino con le istituzioni locali e regionali, con le associazioni imprenditoriali e le stazioni appaltanti, al fine di rimettere in moto il settore, da sempre volano per la ripresa economica e nel contempo dare lavoro alla manodopera sul territorio rossanese».
Cosa chiedono i lavoratori nello specifico? Il «rispetto protocolli di prevenzione», la «fornitura dei dispositivi di protezione individuali... e la sanificazione degli ambienti di lavoro», «la verifica da parte degli organi ispettivi del rispetto delle misure di prevenzione previste», un «tavolo permanente di confronto specifico presso la prefettura affinché l'organizzazione del lavoro siano coordinate e pianificate rispetto al contesto di cantiere», «certezza in controlli e sanzioni, per gli imprenditori che non rispettano le norme e la sicurezza sui luoghi di lavoro».
«Da qui - si precisa ancora nella nota - vogliamo rivolgerci e rivendicare alle istituzioni ed agli enti preposti quel bisogno di lavoro ed emergenza per garantire e tutelare la salute dei lavoratori. Come coordinamento non accetteremo mai rischi che facciano pagare ai solo dipendenti il prezzo di questa emergenza e chiediamo la convocazione un urgente confronto».
Il vero punto della questione, però, sta nella scelta della manodopera. E questo si legge soprattutto in una richiesta di convocazione urgente di un tavolo di monitoraggio inviato dai sindacati confederati (Cgil, Cisl e Uil) al Prefetto di Cosenza affinché si faccia una «verifica ed un monitoraggio sui flussi di lavoro all'interno del cantiere».
Di questo se ne dovrenbbe discutere proprio il prossimo venerdì 19 febbraio a Cosenza, in Prefettura. E probabilmente sarà quello il momento in cui si avrà un quadro definitivo sulla vertenza.