Raffaele Vulcano: «Ma i bonus alimentari a Corigliano-Rossano che fine hanno fatto?»
Il consigliere comunale di minoranza dell'UDC chiede all'attualme amministrazione che lumi sulla questione bonus spesa
CORIGLIANO-ROSSANO - Il Governo ha trasferito al Comune di Corigliano-Rossano 717mila euro da destinare esclusivamente alle esigenze di tutti quei cittadini che, a causa della pandemia e della crisi economica, sono piombate in uno stato di indigenza. Soldi, questi, che dovrebbero servire ad affrontare le esigenze quotidiane di sopravvivenza come quella di fare la spesa. «Soldi, però,- come scrive il consigliere di minoranza Vulcano - che rimangono misteriosamente chiusi nel "forziere" del Municipio che non ha – nemmeno in questo caso – la capacità di spenderli».
Secondo l’esponente dell’UDC tutto è fermo per l'inoperosità dell'Amministrazione comunale che non riesce a portare a termine una manifestazione di interesse che coinvolga gli esercenti della città che vendono generi alimentari.
«Già nello scorso mese di dicembre, ad un mese esatto dall'erogazione del contributo statale, in Commissione consiliare sui Servizi sociali ebbi a chiedere spiegazioni sul perché questi fondi non fossero stati ancora spesi. Dal momento che gli stessi dovevano essere già in dotazione ai cittadini, sottoforma di ticket e buoni spesa, in occasione del Natale. Invece, in occasione della seduta di Commissione mi venne risposto che si stava ancora approntando la fatidica manifestazione d'interesse che coinvolgesse negozi, market e supermarket della Città disposti ad accettare i buoni. C'è però che la succitata manifestazione d'interesse è stata pubblicata solo due giorni fa e che per conoscere le attività disposte ad esercitare il servizio ci vorrà ancora un mese. Poi passerà altro tempo per l'assegnazione dei ticket che i cittadini di Corigliano-Rossano, a conti fatti e se tutto andrà bene, potranno spendere forse entro l'estate 2021. Una vergogna, se si pensa, appunto, che si tratta di ristori non per acquistare caviale e champagne bensì per l'acquisto di pane, latte e generi di prima necessità».
Vulcano conclude: «Purtroppo nulla avviene per caso e anche una cattivissima gestione della Cosa Pubblica è complice della situazione sanitaria in cui versa la città. Perché nel mentre qualcuno si ostina ad osannare il sindaco per aver fatto il "mini-lockdown" dall'altro è incosapevole che se la macchina comunale ed amministrativa avesse funzionato a dovere probabilmente avremmo avuto molto meno casi di quelli che si stanno registrando»