Consorzio di bonifica, due mensilità pagate. Ma la protesta dei lavoratori è solo rimandata
Lo annunciano i sindacati confederati che erano pronti già domani a scendere nuovamente in piazza per rivendicare i diritti dei lavoratori consortili
TREBISACCE - Erano pronti a scendere nuovamente in piazza per far sentire il loro dissenso contro i gravi ritardi del datore di lavoro nel pagamento dei salari. Stiamo parlando degli operai del consorzio di bonifica "Bacini dello Jonio" in arretrato di ben sei mensilità e con un contratto precario da oltre dieci anni. Nelle ultime ore, però, la loro vertenza, sulla quale sono scesi in campo anche i sindacati confederati Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil, pare sia giunta ad un punto di volta. L'ente, infatti, avrebbe erogato in giornata gli stipendi di ottobre e novembre 2020.
Ad annunciarlo, proprio i tre segretari delle sigle sindacali Pisani, Pietramala e Stillitani che per la giornata di domani avevano proclamato l'ennesimo sciopero, ora revocato proprio in seguito della comunicazione con cui il presidente del consorzio Marsio Blaiotta ha reso noto di aver provveduto a sbloccare mandati per il pagamento.
«Un primo segnale positivo – commentano i tre rappresentanti sindacali – frutto anche della forte azione di protesta che, insieme ai lavoratori, abbiamo messo in campo questi mesi. Accogliamo con soddisfazione questa notizia, una boccata di ossigeno per tanti lavoratori le loro famiglie, costrette, in questi mesi, a vivere di privazioni e incertezze. Purtroppo, allo stato attuale – continua la nota sindacale - restano ancora troppi i problemi che interessano questo Ente consortile. Mancano all’appello la mensilità di dicembre e la tredicesima, oltre al pagamento del TFR, mai corrisposta a molti lavoratori ora in quiescenza, che ancora aspettano questo sacrosanto diritto».
Sospeso lo sciopero, però, rimane lo stato di agitazione proprio per le condizioni di «emergenza e precarietà» in cui sono costretti i lavoratori del consorzio di bonifica di Trebisacce. Stato di agitazione, dicono i tre sindacalisti, che continuerà «sin quando la drigenza dell’ente non onorerà gli impegni assunti in termini di pagamenti».
«Continueremo, inoltre, a mantenere alta la guardia e a vigliare sulla gestione complessiva del consorzio, perché quello che serve veramente, quello di cui i lavoratori hanno realmente bisogno, è un deciso cambio di rotta nell’indirizzo amministrativo che il presidente e la dirigenza tutta intendono promuovere».
Insomma, la battaglia sindacale attorno alla vertenza è tutt'altro che chiusa. Anzi, sotto la cenere cova il fuoco e la questione sembra pronta a riesplodere da un momento all'altro.
Cgil, Cisl e Uil, infatti, nella nota evidenziano che «il presidente Blaiotta si dice quasi sorpreso della manifestazione prevista domani, e adesso sospesa. Forse - sottolineano - in questi mesi non è riuscito a captare i segnali di forte malessere dei dipendenti, gli stessi che nel mese di dicembre, per protesta, affrontando il freddo e le intemperie, hanno passato la notte sul tetto della centrale idroelettrica in contrada Insiti a Corigliano Rossano».
«Speriamo – concludono Pisani, Pietramala e Stillitano – che questo sia solo un primo passo per una gestione più virtuosa dei bilanci e per una considerazione più attenta verso i lavoratori. Continueremo a vigilare e, se le risposte non saranno quelle attese, proclameremo la manifestazione che, ribadiamo, non è annullata ma soltanto sospesa».