CGIL Calabria: «Con la vaccinazioni tornano i soliti problemi della nostra sanità»
Con una nota il sindacato dichiara: «non vorremmo che a pagare siano sempre le fasce più deboli»
COSENZA - Al momento risulta lenta ed incerta la campagna per la vaccinazione e il Piano Nazionale anti-covid19 con responsabilità del governo centrale, che risulta aggravata in Calabria se si considera che, ad oggi, non ci risulta alcuna presa di posizione della Regione relativamente alla Pianificazione Vaccinale regionale, a partire dalla informativa da garantire ai cittadini calabresi. A lamentarlo la CGIL calabrese in una nota stampa
«Ci sarebbe da commentare che emergono i consueti problemi della sanità calabrese, rispetto alla confacenza di una modalità organizzativa che seppure in una fase straordinaria, quella della pandemia, rispetto alla vaccinazione dovrebbe esprimere una capacità di attività ordinaria nell’ambito delle funzioni della prevenzione in grado di attenuare se non sconfiggere il contagio in atto».
Da qui la richiesta alla Regione e al Commissario Longo di «renderci edotti rispetto a come sarà organizzata la campagna vaccinale, quali saranno i Punti Vaccinali e con quale personale sarà garantita la somministrazione del vaccino, stante che quello che sarà reclutato attraverso l’affidamento del servizio in somministrazione opererà a regime nella fase più impegnativa che, al momento, viene indicata a partire da Luglio 2021».
La CGIL poi conclude: «Infine vorremmo tanto non annoverare la Campagna Vaccinale anti-Covid 19 tra le storture ed i consueti ritardi della Sanità calabrese perché altrimenti ed ancora una volta, a pagare il prezzo della mancata tutela per diritto alla salute sarebbero i calabresi e tra questi quelli delle fasce più deboli».