Dagli Usa alla Presila, la scelta di tre medici americani: «Vogliamo trasferisci in un borgo calabrese per curare gratis gli anziani»
Una storia bellissima e ricca di speranza quella che è stata raccontata da Il Fatto Quotidiano. Tre medici pronti a viaggiare per 10 mila chilometri
Da Atlanta, capitale dello stato Usa della Georgia, ai piedi della Sila, più precisamente nella provincia di Catanzaro. Un viaggio di 10mila km per portare a termine la missione più alta per un camice bianco: curare gli ultimi. «Sono un medico americano in pensione, vorrei trasferirmi con mia moglie e mio fratello in un borgo rurale italiano per offrire gratuitamente assistenza sanitaria agli anziani», così ha scritto James Smith al Primo cittadino di Sellia, Davide Zicchinella. Quest’ultimo, pediatra, aveva emanato nel 2015 un’ordinanza per contenere lo spopolamento in cui, letteralmente, si vietava di morire. Una vera e propria provocazione per invitare i concittadini a prendersi cura della propria salute. Tutto ciò ha provocato l’attenzione del medico
«Mentre cercavo notizie sui borghi in Italia e approfondimenti sull’assistenza sanitaria nelle aree rurali del vostro Paese – racconta il medico al Fatto Quotidiano - mi sono imbattuto in questo articolo e ho cercato subito di mettermi in contatto con il sindaco per complimentarmi per l’impegno verso il benessere dei suoi concittadini, soprattutto degli anziani».
Da qui la decisione del reumatologo in pensione che vorrebbe trasferirsi in Italia insieme al fratello geriatra e alla moglie pediatra.
«Io e mio fratello abbiamo una grande esperienza nella cura dei pazienti anziani, ci terremmo molto a incoraggiare prevenzione e buone abitudini – spiega -. Stiamo infatti cercando di approfondire, attraverso riviste mediche italiane e il supporto di Zicchinella, il sistema sanitario italiano e i servizi previsti per questa fascia di età».
Proprio il primo cittadino si sta mettendo a lavoro in attesa che la pandemia finisca (il collega americano non potrà giungere in Calabria prima della fine dell’emergenza). «Speriamo - conclude - di venire al più presto, nei primi mesi del 2021 dovremmo essere vaccinati contro il Covid in modo tale da poter affrontare il viaggio in aereo per conoscere questa splendida realtà in Calabria».