10 ore fa:Corigliano-Rossano: torna l’appuntamento con la “Corri e cammina per la pace”
11 ore fa:Tomba di Spinetta a Pietrapaola: a 34 anni dalla scoperta resta ancora senza vincolo di tutela
15 ore fa:Il Comitato elettorale Straface denuncia i debiti per bollette non pagate: «Stasi ha finito di raccontare frottole»
10 ore fa:Fervono i preparativi per l'inaugurazione del Museo Alessandrino delle Maschere
12 ore fa:Patir 2024, oggi verrà presentato il panel sulla tentative list Unesco
12 ore fa:Le Vignette dell'Eco
15 ore fa:Magie popolari per curare le malattie: Africa sub-sahariana e Calabria mai così vicine
11 ore fa:Ma i programmi elettorali dove sono?
17 ore fa:Il ponte dei "lainesi caduti sul lavoro" sarà riaperto al transito il primo maggio
17 ore fa:Verso un'altra estate anonima, nella Calabria del nord-est manca una destinazione unica

Andreatta, l’uomo del Nord che fece nascere l’Unical 50 anni fa

2 minuti di lettura
RENDE, il ricordo di Beniamino Andreatta all'UNICAL Sarà la volta buona? Come per l’Unical, il primo passo concreto, al netto delle convention, lo fa Beniamino Andreatta. Sì, perché l’intitolazione del “ponte sul Campagnano” al primo rettore dell’Università della Calabria è di fatto una prova tecnica di trasmissione della città unica. Fusione che battezza anche l’ex premier Enrico Letta, discepolo “andreattiano”, arrivato in Calabria per la celebrazione del 50esimo anno della legge istitutiva del campus universitario, il primo in Italia in stile americano-anglosassone, tra i 500 atenei più importanti al mondo. E non ci gira intorno, Letta. Prende la palla al balzo e rispolverando il romanzo di Italo Calvino “Le città invisibili” spiega perché i ponti sono importanti: «L’intitolazione di un ponte a Beniamino Andreatta rappresenta un grande momento per l’unione delle città di Cosenza e Rende. È da più di un mese che ogni giorno il nostro pensiero va alla tragedia del crollo del ponte Morandi. Mi piace ripensare agli scritti di Italo Calvino, nei ponti si trova la fusione e il lavoro di tutti, ogni pietra è utile e si unisce ad un’altra per costruire navate e pilastri. Ed in questo spirito si inserisce la celebrazione di oggi, quello che da oggi arriva da Cosenza-Rende è un messaggio di unione forte che deve essere esteso a tutta la nazione».
 TRENTINO MERIDIONALISTA Beniamino Andreatta sapeva bene che cosa rappresentasse negli anni 70 la costruzione del campus universitario in Calabria. Ne era convinto lui e cercava di coinvolgere tutti quelli che gli stavano intorno, ricorda la figlia Eleonora. «Sono indimenticabili i viaggi che mio padre faceva per essere presenti ai sopralluoghi, ci voleva con sé, mio padre era un uomo del Nord, ma sapeva bene di quello che aveva bisogno il Sud». In compagnia di Giada, la moglie di Andreatta, morto 10 anni fa, Eleonora spiega cosa le è stato trasmesso dal padre. «Era convinto che al Sud andasse portato sviluppo ed emancipazione, non solo con gli aiuti di Stato, ma con degli strumenti nuovi per il territorio, e l’ateneo universitario in quegli anni era quello che serviva alla Calabria».
UNO STATUTO MODERNO Come ricordato anche nel corso del confronto che si è tenuto al Tau (teatro auditorium dell’Unical) a Beniamino Andreatta la Calabria deve essere riconoscente non solo per la legge istitutiva ma anche per la redazione dello statuto universitario che, nonostante gli anni, il rettore Gino Crisci definisce «incredibilmente moderno». E 50 anni fa sulla carta vergata dal primo rettore c’era l’istituzione dei dipartimenti, modello ripreso anche dal ministro Maria Stella Gelmini. «Certo, se all’epoca della riforma si fosse preso in mano il nostro statuto – continua Crisci – si sarebbe potuta fare una riforma decisamente migliore. Nella nostra carta fondativa avevamo non solo l’istituzione dei dipartimenti, ma un altro concetto importante, quello della “residenzialità”, secondo cui studenti e insegnanti dovessero essere residenti e anima del campus». Nell’estate del ’71 se ne immatricolarono 600, Andreatta sognava un ateneo di 12mila studenti, cifra negli anni ampiamente superata. «Abbiamo avuto anni difficili – aggiunge il rettore – sono stati superati ma solo perché come ci aveva suggerito Antonio Guarasci (il primo presidente della Regione Calabria, ndr) siamo riusciti a “sprovincializzarci”, ad oggi abbiamo 800 studenti stranieri, rapporti con università all’estero e 30 lauree doppie». (FONTE http://www.corrieredellacalabria.it/z-csb/item/159914-andreatta-luomo-del-nord-che-fece-nascere-lunical-50-anni-fa/)
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.