di LENIN MONTESANTO DEGLI ultimi quattro anni è stato Capo dell’Ufficio Economico dell’Ambasciata d’Italia presso il Regno del Belgio. Una tappa importante prima di rientrare a Roma. Servire il proprio Paese a Bruxelles, ormai la vera capitale istituzionale dell’Europa, è un’esperienza per molti versi unica: formativa, arricchente, stimolante. Qui la rappresentanza degli interessi italiani è in continua crescita e tende a coprire tutti i settori del cosiddetto “Sistema-Italia”: oltre alle articolazioni dello Stato centrale, sono attive nella capitale belga, in forma stabile o saltuaria, le rappresentanze delle regioni, delle associazioni di categoria, del mondo dell’industria, della ricerca, dell’università, dei media e del terzo settore. In questi anni ho affiancato alla tradizionale attività di promozione degli interessi italiani verso il Belgio, una più ampia azione di supporto al “Sistema-Italia” negli ambienti internazionali di Bruxelles.
Ma cosa significa in concreto promuovere gli interessi italiani, in questo caso nella capitale d’Europa? Sotto la guida dell’Ambasciatore Bastianelli, abbiamo realizzato iniziative finalizzate a portare all’attenzione del mondo internazionale di Bruxelles l’Italia quale partner di primo piano nei settori ad alto valore aggiunto, come l’aerospazio, le biotecnologie, le energie rinnovabili e le tecnologie per la tutela e conservazione del patrimonio culturale. In occasione del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea non si è mancato poi di valorizzare il ruolo tradizionalmente rivestito dall’Italia quale motore manifatturiero d’Europa e la centralità dell’industria nel rilancio della crescita. Abbiamo, infine, fatto leva sull’EXPO di Milano per rilanciare un messaggio positivo sull’attenzione del mondo imprenditoriale italiano ai temi sociali, della nutrizione e dello sviluppo sostenibile.
Non bisogna dimenticare che Bruxelles è prima di tutto la Capitale di un Paese, il Belgio. Certo. E che è una città che si posiziona tra l’altro al centro dell’area economicamente più ricca e dinamica d’Europa. Il Belgio rappresenta per l’Italia un partner di primo piano per gli storici legami politici, economici, culturali e sociali. Dal punto di vista commerciale, mio settore di competenza in Ambasciata, vale la pena di ricordare come il nostro export verso il Belgio abbia raggiunto nel 2014 circa 14 miliardi di euro di fatturato. Si tratta dell’8° mercato di riferimento a livello mondiale per i prodotti made in Italy, in particolare per il settore chimico e farmaceutico. Cosi come non dobbiamo dimenticarci che dal Belgio raggiungono l’Italia ogni anno 1 milione di visitatori. Si tratta di numeri particolarmente significativi su cui occorre continuare ad investire, soprattutto ove si tenga conto che il legame affettivo verso l’Italia, sorto con la grande emigrazione degli anni ’50, si va progressivamente affievolendo, mentre cresce la concorrenza di altri Paesi dell’aerea Euro-mediterranea.
Cosa porterà con sè, nel corso della sua carriera, dell’esperienza a Bruxelles ormai al termine? Da calabrese, sento di poter condividere con i lettori de
L’Eco dello Jonio almeno due lezioni. La prima riguarda la Bruxelles “comunitaria” e quindi la necessità di essere presenti e far sentire la propria voce nelle Istituzioni Europee. Perché ormai è a Bruxelles che vengono prese decisioni di estrema importanza, che hanno un impatto diretto sulla nostra vita quotidiana: dalla sardella alle grandi infrastrutture. La seconda lezione riguarda invece il Belgio e l’opportunità che questo mercato offre a territori come lo
Jonio e la
Sibaritide per sviluppare processi virtuosi di internazionalizzazione, sia produttiva che turistico-culturale. I Belgi amano l’Italia ed ogni anno viaggiano diverse volte nel nostro Paese. È importante quindi promuovere il territorio e le sue eccellenze, per “vendere” più prodotti calabresi e per invitare più turisti belgi a scoprire i nostri paesaggi mozzafiato.