7 ore fa:Al via a Co-Ro la 4^ edizione de "Il Festival dell'appartenenza - La Città dei luoghi"
6 ore fa:Flc-Cgil Cosenza propone una spilla con la bandiera palestinese per dire NO allo "scolasticidio" in corso a Gaza
9 ore fa:Co-Ro capitale del volley: al via gli Europei U18 di beach e la nuova avventura della Corigliano Volley
8 ore fa:Pacemaker senza fili: non più novità sperimentale, ma procedura consolidata nella nostra Provincia
5 ore fa:Vertenza Sibaritide, la nostra storia non è una nota a margine
8 ore fa:Villapiana, Carabinieri sequestrano rifiuti nel Centro Raccolta comunale
7 ore fa:Alessia Pasquariello e Gerardo Malagrinò sono rispettivamente i nuovi Miss e Mister Corigliano-Rossano
6 ore fa:Sibari, addio al gradino killer: il marciapiede dell’Alta Velocità sarà rifatto
9 ore fa:Treno della Sila: lo stop di settembre serve per ripartire più forte, più sicuro, più amato
8 ore fa:La Vignetta dell'Eco

Alto Jonio spopolato, numeri inferiori rispetto a quelli ufficiali

1 minuti di lettura
di FRANCO MAURELLA Cominciamo con una curiosità: nel 1861, anno in cui l’Istat ha cominciato a censire gli abitanti per ogni comune, Trebisacce il più popoloso comune dell’Alto Jonio e Villapiana, l’unico con oltre 5 mila abitanti, contavano rispettivamente 1490 e 954 anime. Nello stesso anno di censimento, comuni che oggi rischiano di rimanere completamente spopolati come Alessandria del Carretto, Castroregio, Nocara o San Lorenzo Bellizzi,  tutti comuni montani, facevano registrare popolazioni di numero superiore a Trebisacce e Villapiana: Alessandria 1695 abitanti (oggi 530); Castroregio, 1396 (oggi 345); Nocara 1292 (oggi 422); San Lorenzo Bellizzi 2403 (oggi 746). Il fenomeno è di facile spiegazione: gli interessi commerciali e le dinamiche ad essi affini, si sviluppavano lungo la costa e non certo a monte. A Trebisacce, tra l’altro, l’arrivo della ferrovia diede un ulteriore impulso di crescita e lo scalo merci attirava sempre più gente, sempre più commercianti. Alla fine dell’800 cominciò la grande emigrazione oltre oceano: l’Argentina ed il Sud America accolsero milioni di meridionali. I comuni dell’entroterra si spopolavano mentre quelli sulla costa (Amendolara, Roseto, Rocca Imperiale, Trebisacce e Villapiana) continuavano a far registrare un incremento demografico. Fin qui la storia, il passato. Veniamo ai giorni nostri per rilevare un’altra ondata migratoria, questa volta di giovani laureati e diplomati che fanno la fortuna delle regioni già ricche dell’Italia del Nord lasciando la Calabria ed il Mezzogiorno privi di idee e professionalità capaci di promuovere crescita socio-economica. Anche questa volta, il dato dei comuni costieri, nonostante la grave emigrazione giovanile, va controcorrente. Ed allora c’è da chiedersi se i dati dell’Istat siano reali o fittizi. Ci spieghiamo meglio: A Trebisacce la popolazione residente risulta essere, dal censimento 2011, di 8734 abitanti. Un calo demografico rispetto a dieci anni prima, dovuto anche alla chiusura di presidi istituzionali quali la Pretura, la Guardia di Finanza, fino a giungere alla chiusura dell’ospedale. Del resto, basta guardare la composizione delle classi nelle scuole dell’obbligo. Sarebbero di numero inferiore se non ci fossero gli extracomunitari a rimpolparle. La domanda ed il dubbio allo stesso tempo, è se la popolazione realmente presente a Trebisacce, così come in altri comuni della costa, sia inferiore a quella rilevata dall’Istat per la semplice ragione che i nostri giovani emigrati conservano, almeno per un po’, la residenza nei comuni di origine, anche se non ci vivono più. Per i comuni a rischio spopolamento si sta cercando di porre rimedio con iniziative variegate. A Canna, per esempio, la passata amministrazione comunale offriva la casa gratis agli extracomunitari con figli in età scolare, che si trasferivano e trasferivano la residenza. Per qualche anno si è evitato che la scuola dell’obbligo non ci fosse più.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.