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Alcolismo, in Calabria si muore di più

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È di sesso maschile, consuma alcolici fuori dai pasti ed è giovane. In media tra i 18 e i 25 anni. L’identikit del calabrese a rischio alcolismo emerge nitidamente dal “Rapporto epidemiologico alcol collegato” realizzato dalla Regione Calabria in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e presentato a Cosenza nel salone degli specchi della Provincia. Un lavoro durato due anni che restituisce tutto il dramma di un problema troppo spesso sottostimato o comunque sottovalutato. Almeno stando alle conclusioni del report che segnala un basso livello di rete di assistenza sanitaria e di prevenzione nei confronti del fenomeno. Eppure proprio all’uso eccessivo di alcolici è dovuta una non trascurabile causa di decesso tra la popolazione. Le stime parlano che ogni anno perdono la vita 3,3 milioni di persone per patologie o comportamenti a rischio legati agli alcolici. E la Calabria in questo senso ha un triste primato. Detiene il record nazionale per percentuale di mortalità totalmente alcol attribuibili. Se in Italia questo indicatore nel biennio 2012-2013 (tasso preso in esame dello studio perché standardizzato) segnava 4,10 morti ogni 100mila abitanti, nella nostra regione la percentuale sale a 6,04 decessi su 100mila abitanti. Ma a rischio non ci sono solo le fasce dei giovanissimi, ma anche quella degli adolescenti. Tra di loro il comportamento che mette a repentaglio maggiormente la salute c’è il consumo abituale eccedente. Cioè una fetta di adolescenti che fa abuso costante di alcolici. Dalla lettura dei dati tra i consumatori di alcolici rientrano ben il 27,4% di ragazzi e il 15,5% delle ragazze che ne fa abuso. Si tratta di giovani tra gli 11 e 17 anni.
ALCOLISMO, MANCA UNA RETE DI ASSISTENZA A CHI NE CADE VITTIMA
Una situazione che si spiega ampiamente se si consideri quanto sia facile in Italia per un minore avvicinarsi ad alcol. I dati parlano che per 6 studenti su 7 è molto facile procurarsi delle bevande alcoliche. Così come uno ragazzo su due dichiara di aver consumato alcolici in esercizi pubblici o due minori su tre l’ha acquistati in negozi della propria città. Tutto questo nonostante in Italia viga la legge sul divieto assoluto di fornire o vendere bevande alcoliche a minori. Segno della mancanza di responsabilità tra gli esercenti e di poca attenzione da parte degli organi di controllo. A cui fa da contraltare la mancanza di una forte rete di assistenza a chi cade vittima di questo giogo infernale. Secondo le stime del report, oltre 130mila consumatori che presentano danni da alcol in Calabria «non afferisca ad alcun nodo della rete sanitaria assistenziale e non riceve alcuna forma di trattamento, pur richiesto». Un dato che significa che ben il 93% del target è fuori da qualsiasi sistema di cura. Un dato che non potrebbe essere differente se, dall’analisi dei dati del Rapporto, emerge che al 31/12/2015 (anno preso in esame dal report) sono presenti in Calabria solo 13 servizi di assistenza in tutta la regione. Un numero che incredibilmente è anche diminuito rispetto al 2007 quando sul territorio erano diffusi 15 centri che garantivano assistenza e cura ai soggetti che facevano abuso di alcolici.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.