Di PASQUALE LOIACONO Elezioni amministrative 2016. In attesa di conoscere le composizioni delle liste concorrenti, l’unica certezza è che si combatterà senza il nemico.
Il Comune è commissariato dal primo giugno del 2016, da quando, cioè, il prefetto della Provincia di Cosenza,Gianfranco Tomao, decise di “far fuori” il primo cittadino Mario Salvato, al suo secondo mandato consecutivo, perché non aveva più i numeri per governare. La lunga
campagna elettorale è iniziata allora, anche se non sembra che gli animi si siano surriscaldati come negli altri comuni limitrofi impegnati nella tenzone. Quassù tutto tace, oppure ribolle negli animi. Che non vogliono più abdicare ad occhi chiusi i loro grami destini, quelli di una popolazione fiera e caparbia che proprio non ci sta ad essere amministrata alla carlona, e chi si è visto si è visto. Ma veniamo ai pochi fatti, ai pettegolezzi che gorgheggiano nelle vie. Alla poltrona più alta, quella di sindaco, sembrano ambire in tanti ma, nei fatti, chi si sta muovendo con senno pare essere
l’ex consigliere comunale di minoranza Giovanni Matalone, che avrebbe addirittura una lista giù pronta a sostenerlo. Il suo competitor avrebbe dovuto essere
Nicola Abbruzzese, volto assai noto per il suo impegno sociale, ma pare che ci siano precisi paletti che non gli consentirebbero di scendere in campo direttamente. Non è ancora detto: vedremo cosa succederà. Ci riproverebbe pure
Adolfo Leo, anch’egli ex consigliere comunale di opposizione (in palese dissidio col Matalone),
già candidato a sindaco nel 2011, con una squadra fondamentalmente nuova di zecca perché della precedente i superstiti sono solo pochi fedelissimi. Adolfo Leo, 74 anni, ha una storia tutta particolare, quasi romanzata: a vent’anni (1961) emigra in Francia; lavora e studia al Conservatorio di Nancy canto, armonia, musica da camera e contrabbasso. È una “capatosta” calabrese e ce la fa: diventa un musicista di chiara fama e miete in tutto il mondo consensi unanimi. È un grande che onora la sua terra. Rimpatria, da pensionato, e si stabilisce nella “sua” Scala Coeli che ama profondamente, fino al punto di voler mettere la sua esperienza a disposizione della collettività. Ci ha provato cinque anni fa. Non ce l’ha fatta. Ma vediamo le “regole”. La legge ha ridotto il numero dei consiglieri nei comuni inferiori ai 5mila abitanti: in consiglio comunale ci saranno solo 9 scranni, 6 per la maggioranza e 3 per la minoranza, oltre, ovviamente, al sindaco. Dal “taglio” di un quarto dei consiglieri deriva, inevitabilmente, un innalzamento della soglia minima di consensi per occupare un posto nel parlamentino locale. Dati non quantificabili nemmeno dal punto di vista numerico, atteso che nel 2011, su 1.830 aventi diritto al voto, si recarono alle urne solo 793 elettori, meno della metà: la percentuale più bassa nella storia politica di Scala Coeli. La coalizione di Leo sarà resa nota nei prossimi giorni: come dire, a
Scala Coeli sarà tutta un’altra musica.