DI REDAZIONE Il fermento cresce in vista della partenza. Il Gruppo d’Azione per la Verità sul Tribunale di Rossano ha concluso le attività operative. L’itinerario:
partenza da Rossano alle ore 00.15 del 17 marzo 2016, arrivo in Piazza Indipendenza (sede del Consiglio superiore della Magistratura) alle ore 9, dove i manifestanti effettueranno un sit-in al fine di illustrare le ragioni della protesta. In particolare, si chiederà all’Organo presieduto dal Capo dello Stato la ragione per cui nessun magistrato non abbia finora ritenuto di ascoltare il senatore Enrico Buemi circa le dichiarazioni contenute in alcune interrogazioni parlamentari ma anche in interviste alla stampa concernenti la
grave ipotesi di “carte false” allo scopo di dover motivare la chiusura del Tribunale di Rossano nel famoso gioco delle “tre carte”. Tra Paola, Castrovillari e Rossano, si scelse il centro più consistente per carico di lavoro e utenza, ma soprattutto il più disagiato dal punto di vista viario. Le alternative, qualche ora prima che si colpisse Rossano, erano: l’accorpamento Cosenza-Paola oppure Cosenza-Castrovillari. Ancora oggi, a distanza di quattro anni dalla fatidica soppressione, lo Stato non è in grado di spiegare cosa accadde in una sola notte. Da qui la
richiesta di una Commissione di inchiesta che vada a verificare e accertare cosa si nasconde dietro la presenza di presunte relazioni alterate. E se lo Stato dovesse riscontrare il “dolo”, quel provvedimento di chiusura sarebbe da ritenere nullo, ragion per cui non si riterrà necessaria né una nuova delega del Governo né altre istruttorie legislative.
Il problema è che lo Stato è fermo, non ha voglia di indagare, di conoscere la verità, di mettere mano a un qualcosa che sa di sporco. Ed è per questi motivi che si va a Roma, grazie a una iniziativa spontanea posta in essere da semplici cittadini, anche alla luce delle irreversibili conseguenze che tale chiusura sta determinando in tutto il territorio. Ad insospettire i manifestanti, le perplessità del senatore Buemi quando afferma che, nonostante le dichiarazioni rese alla stampa, nessun magistrato abbia mai inteso convocarlo. Due sono le ipotesi: o Buemi mente o a mentire è lo Stato. E poiché a Buemi non si danno risposte, non è da escludere che il parlamentare abbia proprio ragione. Seguirà sin dal primo pomeriggio un presidio in Piazza Montecitorio dove ha sede il Parlamento. Qui saranno messe in evidenza tutte le storture di un Governo che non intende fare luce sul “Caso Rossano”. Buemi sarà con i manifestanti, al loro fianco. E guiderà una delegazione in Senato. Intanto il Ministro della Giustizia Andrea Orlando è come se volgesse le spalle: non risponde in Parlamento né sulle carte false né sulla richiesta di una Commissione d’inchiesta. Le uniche risposte che giungono da lui e da altri rimandano ogni decisione alla commissione di valutazione, lavandosene le mani. Ma qui
si richiede altro, si chiede giustizia e l’accertamento della verità. Due punti estranei a organismi che hanno a che fare con il solito linguaggio burocratese, sulla cui credibilità è meglio stendere un velo pietoso, visto almeno quanto è accaduto in passato. Vien da ridere poi quando qualche anno fa ben due commissioni parlamentari (Camera e Senato) si pronunziarono a favore del Tribunale di Rossano per poi essere sconfessate da una Commissione di monitoraggio, sui cui componenti ci sarebbe pure da indagare. Se il parere di due commissioni composte da rappresentanti eletti dal popolo viene superato dai burocrati, c’è da chiedersi quale sia il senso dell’esistenza di certi organismi che pure costano all’erario. È come al solito il gioco delle parti che mette la toppa allo scarica barile.
A Roma dunque per ribellarsi a un sistema poco trasparente. I Sindaci del territorio convengono. Non tutti, ma molti hanno dato segnali importanti. Spicca l’assenza dei sindaci di Cariati e Mandatoriccio, tra i comuni maggiormente colpiti dal disastro giudiziario. Saranno presenti con le fasce tricolori gli altri, daranno un contributo di sostegno agli organizzatori e, soprattutto, porteranno in Consiglio comunale una mozione all’interno della quale si evidenzieranno i disagi derivanti dall’accorpamento a Castrovillari e si rileverà lo stato di silenzio riguardo alle tesi sconcertanti del senatore Buemi. Molte le associazioni che aderiscono all’iniziativa di lotta. E anche i candidati a sindaco della città di Rossano, chi più chi meno, faranno sentire la loro presenza. L’Ordine dei commercialisti, la Federazione nazionale degli agricoltori, movimenti civici e aggregazioni di varia estrazione sociale. I grandi assenti, invece, su cui occorrerà aprire una volta per tutte un’ampia finestra riflessiva, se non altro per combattere la cultura del protagonismo da “prima donna” da un lato e le corporazioni a difesa di alcuni territori dall’altro, sono le organizzazioni sindacali e una parte dell’associazionismo forense. Quasi come se la questione morale non interessasse loro. Una latitanza che trasmette un segnale inquietante: di accondiscendenza ai poteri dello Stato ma anche di viltà.