I bimbi del Magnolia "si sporcano le mani" per la Festa dell'Albero
I piccoli hanno partecipato alla messa a dimora di un nuovo albero in un’area comunale della zona Matassa. Un'esperienza reale. che educa alla responsabilità
CORIGLIANO-ROSSANO – C’è un gesto semplice che, più di mille parole, educa alla responsabilità: mettere le mani nella terra. Sporcarsi. Sentire sotto le dita la consistenza del suolo, l’odore dell’umido, la fatica dello scavare. È da qui che passa una delle lezioni più autentiche dell’infanzia, quella che insegna che ogni crescita richiede tempo, cura e presenza.
È con questo approccio che, nei giorni scorsi, i bambini del Polo dell’Infanzia Magnolia hanno vissuto la Festa dell’Albero come un’esperienza reale e non simbolica, accompagnati dalla direttrice, la pedagogista Teresa Pia Renzo, che da anni costruisce percorsi educativi fondati sull’esperienza diretta, sulla libertà di esplorare e sul contatto profondo con l’ambiente.
Con il supporto del Circolo Legambiente di Corigliano-Rossano, invitati dalla presidente Evelina Viola, i bambini hanno partecipato alla messa a dimora di un nuovo albero in un’area comunale della zona Matassa. «Un gesto semplice, ma dal valore collettivo: piantare un albero – sottolinea la pedagogista - significa migliorare uno spazio pubblico, arricchire un quartiere, lasciare un segno positivo nel territorio. È il primo esercizio concreto di cittadinanza attiva».
Durante l’attività, i bambini hanno osservato anche le casette per api e farfalle collocate sui tronchi degli alberi. Un’occasione preziosa per comprendere che l’ambiente non è solo ciò che vediamo, ma anche ciò che protegge le forme di vita più piccole e più fragili. Perché il rispetto per la natura passa dalla tutela di ogni essere vivente, non solo di ciò che è visibile e immediato.
La salvaguardia dell’ambiente è anche educazione civica. Piantare un albero significa imparare che gli spazi comuni vanno curati, che le regole servono a tutelare il bene di tutti, che ogni azione individuale ha una ricaduta collettiva. Concetti che, nella prima infanzia, non si spiegano: si fanno vivere.
Insomma, questa esperienza ha ribadito il principio pedagogico fondamentale che i bambini devono potersi sporcare, e gli adulti devono permetterglielo. La libertà di toccare la terra, di scavare, di rischiare in modo controllato è parte integrante della crescita. Solo così le emozioni, la curiosità e gli impulsi naturali trovano uno spazio sano in cui esprimersi e trasformarsi in competenze
«Ogni albero piantato è una lezione che resta - sottolinea la pedagogista Teresa Pia Renzo – e i bambini imparano che il territorio non è qualcosa di astratto, ma un luogo di cui prendersi cura. È così che si costruisce il rispetto: non con divieti, ma con esperienze che lasciano tracce profonde».