Foreste vetuste del Pollino e sviluppo eco-sostenibile
Russo: «Rafforziamo il confronto la Regione per migliorare tutela e fruizione responsabile»
SARACENA– Le nostre foreste vetuste sono un tesoro naturale di valore universale, una ricchezza che appartiene alla storia della Terra e che oggi interpella la responsabilità di tutti: istituzioni, comunità locali e mondo scientifico.
«Sono convinto – ha detto il Sindaco Renzo Russo – che con la Regione Calabria potrà essere rafforzato un percorso di ascolto e di sinergia finalizzato a destinare sempre maggiore attenzione e risorse alla tutela e alla valorizzazione di questi straordinari patrimoni naturali».
È quanto ribadisce il Sindaco Renzo Russo che lo scorso martedì (28 ottobre) è intervenuto alla presentazione del nuovo progetto di studio sulle foreste vetuste, tenutasi nella sede centrale del Parco Nazionale del Pollino e realizzato grazie alla collaborazione tra le Università della Calabria, della Basilicata e de L’Aquila, insieme ai funzionari e ai tecnici del Parco, esprimendo apprezzamento per il lavoro di ricerca e per l’impegno delle istituzioni coinvolte. «La conoscenza e la pianificazione condivisa – sottolinea - rappresentano la base per una governance forestale più moderna e sostenibile».
La ricerca, che ha approfondito lo stato di salute dei boschi antichi, dell’habitat e degli effetti del cambiamento climatico sulla vegetazione e sulla fauna, ha permesso di individuare tre nuove formazioni di foreste vetuste che seguiranno ora l’iter per il riconoscimento ufficiale.
«Due di queste – ricorda il Sindaco - ricadono nel territorio di Saracena: una sul Monte Caramolo e un’altra a cavallo con Orsomarso, nella zona dell’Alto Argentino, tra Rossale e Palanuda. Un risultato – precisa - che arricchisce ulteriormente l’unicità del Parco del Pollino, riconosciuto a livello internazionale come uno dei santuari della biodiversità mediterranea».
Inserite nei geositi UNESCO, le foreste vetuste rappresentano ecosistemi straordinari in cui gli alberi, liberi dall’intervento dell’uomo, completano l’intero ciclo vitale raggiungendo anche i cinquecento anni di età.
«Accanto alla tutela e alla ricerca scientifica – aggiunge ancora – è fondamentale promuoverne anche una fruizione sostenibile ed esperienziale, creando percorsi naturalistici e didattici capaci di coniugare conoscenza, sport e rispetto dell’ambiente. Bisogna ripartire dalla straordinaria potenzialità del patrimonio diversificato che offre il Paese del Moscato-Passito, dai boschi alle vallate, dal vino al paesaggio, quale base concreta per la costruzione di una destinazione turistico-naturalistica ed esperienziale, che è – conclude Russo – la nostra missione, la nostra visione di futuro».