Anche dalla Calabria sempre più coppie scelgono la fecondazione eterologa
Davide Uva: «Nel centro del professore Greco riceviamo ogni giorno numerose coppie da tutta Italia. Di queste, circa il 10% proviene dalla nostra regione»

CORIGLIANO-ROSSANO - La fecondazione eterologa da quando è stata legalizzata in Italia nel 2014, rappresenta per molte coppie con infertilità una concreta opportunità per realizzare il sogno di diventare genitori.
«Oggi, questa tecnica - spiega il dottor Davide Uva - è ampiamente diffusa su tutto il territorio nazionale e attira pazienti anche dalle regioni del Sud, come la Calabria, che scelgono di affidarsi a centri di riferimento per qualità, esperienza e risultati. Uno dei centri di riferimento in Italia è quello diretto dal professore Ermanno Greco, Presidente della Società Italiana della Riproduzione (Sidr), tra i primi in Italia a collaborare con le migliori banche estere di gameti. Faccio parte della sua équipe medico-biologica, seguendo personalmente i miei pazienti in tutto il percorso, dalla diagnosi al trattamento».
«Nel centro - fa sapere - riceviamo ogni giorno numerose coppie da tutta Italia. Di queste, circa il 10% proviene dalla Calabria. Tra i pazienti calabresi, 1 coppia su 5 (ovvero il 20%) accede a trattamenti di fecondazione eterologa. Questo significa che, sul totale dei nostri pazienti, il 2% è costituito da coppie calabresi che scelgono l’eterologa come percorso per raggiungere una gravidanza. Un dato che conferma come anche in questa regione la domanda sia in costante crescita, spesso spinta dalla necessità di trovare risposte specialistiche difficilmente reperibili a livello locale. Questo fenomeno si inserisce all’interno di un quadro più ampio definito come “migrazione sanitaria”: pazienti che si spostano per ricevere cure più avanzate e specializzate».
Che cos’è la fecondazione eterologa?
«La fecondazione eterologa è una tecnica di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) in cui uno dei due gameti (ovocita o spermatozoo), o entrambi, proviene da un donatore/donatrice esterna alla coppia. Si può quindi distinguere tra: - Donazione di ovociti (in caso di infertilità femminile o età avanzata), - Donazione di seme (in caso di azoospermia o altre gravi patologie maschili), - Doppia donazione, quando entrambi i partner necessitano di gameti donati».
A chi è rivolta?
«L’accesso a questa tecnica è consentito alle coppie eterosessuali, sia sposate che conviventi, purché entrambi i partner siano maggiorenni e rientrino in un’età riproduttiva compatibile. È inoltre necessario che la coppia sia affetta da una condizione di infertilità irreversibile o da patologie che impediscano l’utilizzo dei propri gameti. Per accedere all’eterologa, è previsto un percorso clinico regolato da criteri medici e anagrafici. Le donne riceventi non devono superare i 50 anni e devono avere condizioni di salute compatibili con una gravidanza».
Chi sono le donatrici e i donatori?
«I donatori e le donatrici sono giovani adulti sani, sottoposti a rigorosi controlli medici, genetici e psicologici. Le donatrici di ovociti sono solitamente donne tra i 20 e i 35 anni, mentre per il seme i donatori hanno generalmente meno di 40 anni. La scelta del gamete avviene secondo criteri di compatibilità fenotipica (gruppo sanguigno, colore degli occhi, capelli, carnagione ecc.) e altri parametri che garantiscono una maggiore affinità con la coppia ricevente».
Un’opportunità concreta
«La fecondazione eterologa rappresenta oggi una risposta efficace e scientificamente validata per quelle coppie che altrimenti non potrebbero accedere alla genitorialità. E grazie al lavoro dei centri qualificati presenti in Italia, come il nostro, è possibile ricevere cure di altissimo livello senza dover affrontare trasferte all’estero, riducendo costi, tempi e stress».