Centro storico di Rossano: «Pochi turisti smarriti tra sporcizia, rifiuti e abbandono» | FOTO
Un nostro lettore, un "turista delle radici", scrive sconsolato al sindaco Stasi: «Torno nella mia terra sperando nel cambiamento, ma venerdì ripartirò con una certa mortificazione»

CORIGLIANO-ROSSANO - Un nostro lettore, Fabio Toscano, scrive una lettera a Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano per denunciare le condizioni in cui versa il centro storico bizantino. L'uomo non vive più da tempo nella nostra città, ma cerca risposte come "turista delle radici" che si ritrova faccia faccia con il cuore antico di Rossano oltraggiato dal degrado.
«Egregio signor Sindaco Stasi, mi perdoni una domanda che può apparire indiscreta: Lei ha mai percorso, come ho fatto io, partendo da piazza del Popolo in un pomeriggio domenicale delle mie ferie estive, le vie di Rossano centro storico? Ha mai avuto modo di vedere, come me, le condizioni in cui versa quel "gioiello bizantino del IX/X sec."? (Così è definita, in una targa gettata sul retro dell'edificio la chiesetta, "oratorio" di San Marco). Ha mai intrapreso il "sentiero più caratteristico" (altra targa) della "porta Rupa" che, scansando deiezioni canine e accidenti di percorso, conduce alla chiesetta, di epoca cinquecentesca, di S. Maria del Pilerio? (chiusa al pubblico domenica 27 luglio 2025 alle ore 17.34). Ha passeggiato per Via San Marco Penta, via Nicola Vallone, via Borghesia con il suo "I circolo scuola dell'infanzia", Via San Domenico con la stupenda facciata, chiusa ed in stato di abbandono, della omonima chiesa, che si affaccia sullo stupendo mare sottostante?».
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Dopo aver incalzato il primo cittadino, prosegue con la descrizione di quanto visto: «In via Prigioni ho incontrato, durante il mio girovagare, quattro turisti, con papà munito di macchina fotografica, a zonzo come me e come me credo a chiedersi le stesse cose, stessi pensieri ed interrogativi... Sarà capitato penso anche a lei di cercare dei turisti nella sua città e, nel momento in cui li scorge, chiedersi "sarà a loro piaciuta la mia Rossano?"».
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«Imbocco quindi via Garibaldi, una scritta muraria, una delle tante frasi d'amore "Tu... Se mi kiedessi il mondo io te lo darei"... Altri quattro turisti stranieri, papà con coppa di gelato in mano, a scorrazzare per la città. Spero loro non vedano, tra i pochi che si barcamenano a scoprire gli angoli nascosti, quello che io ho invece ben notato, quella sporcizia, cataste di rifiuti, abbandono, distruzione, case pericolanti, desolazione, topi e gatti passati a miglior, forse, vita. Cose che, se ha percorso le mie stesse vie, anche lei dovrebbe aver scorto. Giro il mondo ed incontro gente, guardo il bello ed il brutto e, con senso critico, torno nella mia terra sperando nel cambiamento... "Solo facciata anche questa volta" mi dico e quindi venerdì ripartirò con una certa mortificazione».
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«La mia terra è stupenda e penso, sconsolato, non meriti tutto questo. Comunque sia mi ritroverò nuovamente a percorrere queste strade. Signor sindaco lo faccia anche lei. Lo faccia come me, da turista, con gli occhi di chi cerca un ricordo che non sia di sconforto e desolazione. Lo faccia, contemporaneamente, da primo cittadino, con gli occhi ed il cuore di chi ama le sue origini. Forse dopo capirà cosa è giusto ed opportuno fare per dar lustro al nostro territorio. Non ho avuto modo di percorrere altre vie in questa mia tappa "Rossano paese" ma sono certo che avrei visto cose non dissimili» conclude.