Monte San Marco: I Quadènè alla scoperta delle grotte più profonde della Calabria
Vari gruppi di ricerca si sono riuniti per esplorare le grotte e i complessi carsici di Cassano. Un tour che ha interessato anche il Parco del Pollino e che si è concluso sulla vetta del Monte Sparviere

CASSANO JONIO – Un’attività di esplorazione e ricerca, quella de “I Quadènè”, si è appena conclusa nel Sistema grotte del Monte San Marco di Cassano Jonio, dietro regolare autorizzazione del proprietario dell’area, Fabio Selvaggi,
Il campo di ricerca è stato organizzato dal Gruppo Speleo-Archeologico Aquila Libera di Cassano Jonio, con il patrocinio delle Terme Sibarite S.p.a. e ha visto la partecipazione di diversi componenti del Gruppo Speleologico SAT di Arco (TN), del Gruppo Speleologico CAI di Perugia, del Gruppo Speleologico Verein für Höhlenkunde in München e.V di Monaco di Baviera e del Gruppo Speleologico Sparviere di Alessandria del Carretto (CS).
«Nella prima parte del campo – ha spiegato il Gruppo Speleo-Archeologico Aquila Libera - è stata messa in sicurezza l’intera Grotta Zia Caterina, dall’ingresso agli ambienti più profondi, verticali e di difficile percorribilità posti 130 mt di profondità che la rendono, fra l’altro, la terza grotta più profonda della Calabria, direttamente collegati con la Grotta dello Scoglio per tramite una strettissima, verticale e lunga frattura che detta non a caso Piccolo abisso. Nella seconda parte del campo la nostra attenzione è stata rivolta verso la Grotta dei Cappuccini e il Pozzo dei Monaci (o Grotta Gigliola), con lo scopo di collegarle alle limitrofe grotte del Monte San Marco. Nuovi rami, ancora tutti da esplorare e topografare, sono venuti alla luce».
I gruppi coinvolti si sono poi concessi qualche giorno nel Parco Nazionale del Pollino per comprendere al meglio il territorio circostante poiché Cassano è legata intimamente ai monti del Pollino, sia per questioni agro-pastorali che cultural-religiosi.
Il tour è partito da Alessandria del Carretto (CS) che nei giorni scorsi ha ospitato la festa patronale detta “della Pita”. Successivamente è stato fatto un breve approccio con la Timpa della Falconara e le sue piccole grotte (Terranova di Pollino, CS), infine un approfondito giro su Pietra Sant’Angelo di S. Lorenzo Bellizzi (CS) per poi raggiungere la Grotta del Banco di Ferro e quindi ripercorrere le antiche “vie” di “banchismo”, un tempo molto frequentate dai locali pastori delle rocce. Infine ad ammirare il cuore del Pollino dalle vette più simboliche del Monte Sparviere.