Giovani, scuola e ambiente: la Calabria del nord-est sembra essere un’isola felice
In occasione della Giornata mondiale della Terra, OpenPolis ha pubblicato un’indagine che analizza la vicinanza delle scuole a zone inquinanti e il loro accesso alla mobilità pubblica - ECCO I DATI

CORIGLIANO-ROSSANO – Oggi, 22 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della Terra, una ricorrenza che ha come obiettivo la promozione della salvaguardia ambientale. Nata come movimento universitario il 22 aprile 1970 con lo scopo di sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, l’Earth Day è divenuto, nel tempo, un avvenimento educativo ed informativo importante.
«I gruppi ecologisti – spiega l’Ispra - lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate».
Ad abbracciare e difendere questi temi in maniera radicale sono soprattutto le nuove generazioni. I giovani, infatti, vivono sulla propria pelle il disagio e le preoccupazioni legate al futuro incerto della Terra. Negli anni è stato addirittura coniato un nuovo termine che ne descrive gli effetti psicologici sugli individui: parliamo di ecoansia. Il termine viene utilizzato per riferirsi ad «uno stato d'inquietudine, senso di colpa, impotenza e depressione come conseguenza psicofisiologica di circostanze ambientali complesse» ed è sempre più impiegato per spiegare e definire lo stato di angoscia provato dai giovani sul tema.
«Negli ultimi anni – si legge sul report di OpenPolis che parla proprio della priorità della questione ambientale tra le nuove generazioni - le mobilitazioni per il clima tra i più giovani hanno testimoniato l’importanza attribuita al tema. L’ordine di priorità emerso nell’indagine riflette questa tendenza di cui – dicono - è interessante indagarne le cause profonde».
Per questo motivo si sono chiesti se e come la preoccupazione verso le tematiche ambientali abbia condizionato e condizioni anche la percezione che ragazze e ragazzi hanno rispetto alla situazione del proprio territorio, nella vita di tutti i giorni. Il tutto a partire dalle scuole che frequentano quotidianamente che, secondo lo studio, influenzerebbero la percezione rispetto a quali siano le priorità su cui intervenire in una data area.
Nel farlo hanno analizzato due aspetti: la raggiungibilità delle scuole con mezzi alternativi all’auto e la vicinanza di queste a fonti di inquinamento. Informazioni che – attraverso l’analisi dei dati rilasciati dal ministero dell’istruzione – si riferiscono all’anno scolastico 2022/23.
In media, in Italia, quasi 9 edifici scolastici su 10 (89,3%) sono raggiungibili con mezzi alternativi all’auto privata. Una percentuale molto inferiore, pari al 2,4% degli edifici scolastici statali, è invece vicina a fonti di inquinamento atmosferico.
A questo punto abbiamo interrogato i dati per capire quale fosse la situazione nella Calabria del nord-est. E ci siamo piacevolmente stupiti dei risultati.
Ovviamente, per restituire una fotografia esaustiva avremmo dovuto prendere in esame molti più aspetti (e ciò vale più in generale per l’intera indagine condotta che risulterà comunque parziale) ma in questo caso si è voluto parlare esclusivamente della percezione giovanile in relazione ai contesti che frequentano.
È opportuno segnalare che, allorquando si tratta di temi legati alla salubrità dei luoghi che abitiamo, il nostro territorio riesce a distinguersi occupando posizioni di gran lunga migliori rispetto ad altre classifiche in cui occupiamo sempre gli ultimi posti.
Incrociando quindi i due dati presi in esame dallo studio è possibile notare che la quasi totalità dei comuni della Calabria del nord est presenta dati incoraggianti che in molti casi superano la media nazionale. Fatta eccezione per Longobucco, Plataci, Terravecchia, San Giorgio Albanese, Mandatoriccio, Scala Coeli e Oriolo, tutti gli altri comuni rientrano in aree salubri, le cui scuole risultano agevolmente raggiungibili con i mezzi alternativi a quelli privati. Addirittura la maggior parte dei paesi presenta una percentuale di fonti di inquinamento in prossimità degli edifici pari allo 0% e una raggiungibilità alternativa del 100%.
Insomma, un’isola felice che custodisce dati inediti e incoraggianti su uno dei temi cruciali per il futuro dei luoghi e per la salute delle persone che li abitano.