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Industria nel porto, Abate torna a sventolare spauracchio metallurgia pesante. «Anzi, pesantissima»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Industria nel porto, Abate torna a sventolare spauracchio metallurgia pesante. «Anzi, pesantissima». L'ex senatrice, probabilmente in possesso di documenti secretati, fomenta la paura della piazza e attacca l'Amministrazione Comunale: «Serviva un Consiglio comunale, non una Capigruppo»

Il coordinamento Giù le mani dal Porto prosegue la sua lotta e continua a lavorare difendendo l'infrastruttura portuale dal rischio di insediamento della Baker-Hughes, «che se realizzato - si legge nella nota stampa - segnerà la tragica fine di ogni sviluppo. Una questione che è stata portata nelle "segrete stanze". A prendere questa decisione, per nulla democratica, è propria la maggioranza dell'attuale compagine amministrativa, molto variegata, che sostiene il sindaco Stasi. Dall'opposizione era stato chiesto un Consiglio comunale aperto e monotematico, in piena trasparenza e con la partecipazione dei cittadini, ma la maggioranza ha preferito optare per una Conferenza dei Capigruppo consiliare, invitando l'Autorità Portuale di Gioia Tauro, l'Azienda in questione ed i sindacati».

«Da articoli di giornali - spiegano - si apprende che sono già pronte le proposte che la maggioranza avanzerà all'Azienda, le quali però sono totalmente opposte alla posizione del sindaco Stasi, che da sempre, e soprattutto in campagna elettorale, chiedeva che l'insediamento fosse fatto fuori dal porto, nella zona industriale. A tali proposte, decise nelle "stanze dei bottoni", non sono stati resi partecipi né i cittadini di Schiavonea e né i cittadini che da tempo seguono e studiano i documenti di questa assurda vicenda. Tutto alla vecchia maniera!».

«I poteri forti, in azione e sotto la promessa di qualche posto di lavoro, secondo la logica di meccanismi oramai noti, vorrebbero - asseriscono - concedere e cedere ad un nefasto progetto l'importante e strategica infrastruttura del Porto di Corigliano».

«Ci auguriamo di essere ben lontani da una politica incapace, che da anni insegue solo consensi necessari al mantenimento della poltrona e del potere personale, ma che nulla ha mai fatto per questo sfortunato lembo di terra: la Sibaritide. Vogliono condannare il nostro porto ad una concessione trentennale che affosserà i primi ed importanti segni di ripresa dello sviluppo dello stesso. Una decisione imposta e calata dall'alto e che ora viene portata, per la decisione finale, nelle "segrete stanze". Così facendo, con prepotenza, si affossa quel dibattito pubblico faticosamente costruito dal coordinamento "Giù le mani dal Porto", nato il 22 ottobre del 2023 quando Silvana Abate consegnava quelle notizie che venivano celate alla popolazione dalle istituzioni, che di questo progetto ne erano a conoscenza sin dal novembre 2022. Senza nulla conomicare alla popolazione, tra criticità tecniche e procedurali».

«Come coordinamento ribadiamo, lo abbiamo fatto in tutti i modi e in tutte le sedi competenti, la nostra posizione di salvaguardare il porto e invitiamo a realizzare questo progetto di metallurgia pesante - molto pesante -  nella zona ASI a ciò deputata. Ci aspettiamo che il sindaco Stasi mantenga la sua posizione chiara e netta e non si faccia assolutamente sfiorare da perversi meccanismi che ben conosciamo. La maggioranza agisca di conseguenza, immune da qualsiasi eventuale condizionamento da parte di chi nulla ha fatto per questo territorio, anzi lo ha sempre abbandonato e umiliato, lavori e s'impegni per uno sviluppo serio, compatibile e non distruttivo del territorio».

«Chiediamo a gran voce che il dibattito rimanga pubblico e che tutta la cittadinanza venga a conoscenza della posizione che i vari gruppi in Consiglio comunale assumeranno, per constatare le capriole delle promesse elettorali e contestualmente registrarle a futura memoria. Sin da ora il coordinamento Giù le mani dal porto chiede di far parte di questo e di qualsiasi altro percorso affinché possa esprimere la propria posizione in tutte le sedi competenti ed istituzionali. Non si possono accettare - concludono - decisioni prese altrove e calate dall'alto, perché questo metodo devastante ha ridotto la nostra Città, la Sibaritide e la fascia jonica a zerbino della Calabria. Alziamo la testa e riprendiamoci la dignità anziché il tozzo pane lanciato da chi vuole mettere le mani sui nostri gioielli».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.