Papasso ricorda Francesco e la sua visita di dieci anni fa
«Dopo quella giornata ci siamo sentiti più predisposti a "proteggere la casa comune", a custodire l'ambiente ed il bellissimo paesaggio naturale, che il Creatore ha voluto regalare a questo bellissimo lembo di terra di Calabria»
CASSANO JONIO - Il sindaco Gianni Papasso ricorda, a dieci anni di distanza, la venuta di Papa Francesco a Cassano Jonio.
Nonostante lo scorrere del tempo, la data del 21 giugno 2014 è rimasta scolpita nella memoria e nel cuore della gente di Cassano All'Ionio. Ricevere l'abbraccio e la paterna benedizione di Papa Francesco è stato per tutti un onore ed un privilegio. Sono ancora vive le immagini e le emozioni di quella giornata particolare ed irripetibile, che resterà incisa in maniera profonda ed indelebile nella storia di Cassano All'Ionio e della Calabria intera.
La gioia ha illuminato gli occhi di ogni singolo cittadino, nel mentre le strade di Cassano e la spianata di Sibari erano stracolme di gente venuta da ogni dove. Ad abbracciare il Santo Padre, quel giorno, è stata una folla immensa, commossa ed allo stesso tempo composta e tranquilla. Nessun evento negativo e nessun disordine, difatti, hanno turbato lo svolgersi di quella giornata tanto particolare.
Nella giornata in cui si celebra il X anniversario avvertiamo il dovere di esprimere sentimenti di profonda riconoscenza nei confronti di Mons. Nunzio Galantino, per l'Instancabile ed appassionato impegno profuso perché Cassano potesse ricevere l'immenso dono della venuta di Papa Francesco. Allo stesso tempo, per lasciare un segno tangibile e duraturo nel tempo, insieme al Vescovo Mons. Francesco Savino e al M° Gerardo Sacco stiamo pensando alla realizzazione di un'opera d'arte a ricordo del memorabile evento.
È Innegabile che il passaggio di Papa Francesco nella nostra terra, il suo benevole sorriso e, in particolare, le sue parole hanno acceso una luce di speranza nuova nel cuore di tutti, tanto che il 21 giugno 2014 segna la data di inizio di quel cambiamento di cui si aveva grande ed urgente bisogno.
Le sue parole di condanna alla mafia ed alla criminalità organizzata, culminate con la scomunica, hanno assunto la sembianza di un forte vortice che dalla Spianata di Sibari si è propagandato fino a raggiugere le coscienze di tutti i calabresi e dei cittadini del mondo intero.
Soprattutto, quelle parole hanno rinvigorito l'animo di noi amministratori, che ci siamo sentiti più motivati e forti, più predisposti a lavorare per costruire una società migliore, più giusta e solidale e, specialmente, libera dalla violenza e dalla prepotenza di quei poteri occulti, che condizionano la vita degli onesti e pregiudicano il futuro di questa nostra terra ricca e bella, che vuole reagire e progredire nella tranquillità dell'ordine sociale, scrollandosi di dosso definitivamente l'etichetta di "terra amara".
Dopo quella giornata ci siamo sentiti più predisposti a "proteggere la casa comune", a custodire l'ambiente ed il bellissimo paesaggio naturale, che il Creatore ha voluto regalare a questo bellissimo lembo di terra di Calabria; soprattutto a lavorare per il benessere collettivo, rivolgendo lo sguardo, in primis, ai bisogni degli ultimi e degli svantaggiati.
La venuta di Papa Francesco è rimasta incisa in maniera indelebile soprattutto nell'animo dei nostri giovani: l'esortazione del Santo Padre a "non lasciarsi rubare la speranza" continua ad essere un faro che illumina il loro cammino; parole che li guideranno nella costruzione del futuro; che li incoraggeranno a "pensare alla grande" e a "fare rumore" per cambiare il destino di questa nostra terra che per le potenzialità, le ricchezze naturali e culturali che esprime e per la gente onesta, laboriosa ed ospitale che la abita, può coltivare il sogno di un domani diverso e migliore.