Sicurezza, sindacati chiedono a Occhiuto di «vietare le attività di lavoro nelle ore più calde»
Fai Cisl e Filca Cisl regionali al Presidente della Calabria: «Richiediamo di provvedere a emanare tale provvedimento su tutto il territorio regionale a tutela della salute dei lavoratori agricoli e dell'edilizia riducendo così i probabili rischi, anche letali»
LAMEZIA TERME – Le Federazioni regionali cisline Fai e Filca, nei giorni scorsi, hanno inviato una missiva al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, agli assessorati e Dipartimenti regionali competenti in materia di agricoltura ed edilizia per chiedere l’emanazione dell’ordinanza in tema di esposizione prolungata al sole.
«In un periodo segnato dall’arrivo del caldo afoso – dichiarano i Segretari Generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl) e Christian Demasi (Filca Cisl) – è necessario vietare immediatamente, anche quest’anno, per gli addetti nel settore agricolo e in quello edile, che lavorano prevalentemente all’aperto, qualsiasi attività lavorativa che si svolge nelle ore più calde. Abbiamo pertanto richiesto alla Regione Calabria di provvedere, in tempi celeri, ad emanare tale provvedimento su tutto il territorio regionale a tutela della salute dei lavoratori riducendo così i probabili rischi, anche letali».
«Considerate le alte temperature di questi giorni e i continui cambiamenti climatici, abbiamo chiesto di confermare tale scelta di vietare quelle attività all’aperto per come già fatto dal 2021, ma quest’anno è necessario anticipare i tempi. Purtroppo, la Calabria è in zona rossa per morti sul lavoro, come certificato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, con 268 vittime nei primi quattro mesi dell'anno, un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale di morti bianche. Ma anche infortuni e incidenti sul lavoro, in particolare nei settori dell’edilizia e agricoltura in cui è indispensabile garantire più sicurezza, maggiore prevenzione e formazione, sostenere la bilateralità e agevolare i rinnovi contrattuali».
«Serve intensificare i controlli sul territorio, contrastare il lavoro povero e irregolare nel comparto agricolo e dell’edilizia, per cui c’è bisogno di più confronto e intensificare le sinergie per promuovere il lavoro di qualità. La salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è per la Cisl, a tutti i livelli, una vera e propria battaglia di civiltà, per come dimostrato dalle varie proposte, iniziative sindacali e risultati raggiunti, per ultimo la patente a punti. L’Assemblea nazionale, svolta ad aprile di quest’anno, "Fermiamo la scia di sangue - Sicurezza sul lavoro, un impegno comune" rappresenta chiaramente l’idea della Cisl su un tema così importante che interessa lavoratori e imprese. In Calabria saremo impegnati a proseguire nella strada indicata dalla Cisl per rafforzare la “cultura della prevenzione”, attraverso maggiore informazione, assemblee sul territorio, confronto regionale e responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti» concludono.