Intelligenza Artificiale e chirurgia al servizio dei territori. Straface: «Una svolta importante per il diritto alla salute»
Lo ha ribadito Pasqualina Straface in occasione del XXI Congresso Biennale dal titolo "La chirurgia in Calabria: sfide attuali e nuovi orizzonti": «Così potremmo ridurre disagi e gap e frenare la migrazione sanitaria»
COSENZA - «Intelligenza artificiale e nuove tecnologie rappresentano un momento di svolta importante per la garanzia del diritto alla salute. Sono sicuramente il nuovo orizzonte per la medicina di precisione. In particolare, potranno ridurre disagi e gap e frenare anzitutto la migrazione sanitaria alla quale siamo purtroppo abituati soprattutto nei nostri territori del vasto entroterra della nostra regione». È quanto ha dichiarato ieri Pasqualina Straface, presidente della Terza Commissione Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative del Consiglio Regione, in occasione del XXI Congresso Biennale dal titolo "La chirurgia in Calabria: sfide attuali e nuovi orizzonti", promosso dall’Associazione Calabrese Scienze Chirurgiche ed ospitato nella Sala degli Specchi del Palazzo del Governo provinciale a Cosenza.
«Con l’AI e la telemedicina applicata alla chirurgia – ha aggiunto la presidente Straface sottolineando il valore e l’importanza che rispetto a questo scenario potrà assumere l’istituzione della Facoltà di Medicina a Cosenza e la collaborazione tra l’Università e la Regione Calabria – si potranno eseguire interventi di precisione anche a distanza, garantendo così una fondamentale assistenza sanitaria anche e soprattutto a tutte quelle comunità nei piccoli, medi e grandi centri del nostro entroterra che rappresentano la maggior parte del territorio calabrese».
«Il contesto complessivo della sanità in Calabria – ha proseguito, salutando la platea prestigiosa coinvolta per un evento scientifico di elevata qualità – sta vivendo negli ultimi anni un vero e proprio scossone in termini di presa d’atto definitiva e di avvio del superamento di tutti i ritardi e le inefficienze incrostatesi nei precedenti decenni di commissariamento e strutturalmente partito con sin dall’avvio del regionalismo negli anni ’70. Quello messo in campo dal Presidente e Commissario Roberto Occhiuto – ha aggiunto – è un lavoro difficile e complesso, spesso impopolare, di denuncia, di decisioni drastiche, di strategie a medio e lungo termine ma di risultati che iniziano a vedersi».
«Dai 29 milioni e 600 mila euro in più che la Calabria avrà perché riuscita a conseguire gli obiettivi fissati dal PNRR per l’assistenza domiciliare alla firma del decreto che dà il via libera ai piani del fabbisogno ed ai piani assunzionali delle aziende sanitarie provinciali e delle aziende ospedaliere per l’anno 2024; dai 26,5 milioni di euro che verranno stanziati per assumere ulteriori figure e che le Aziende dovranno identificare, necessarie al funzionamento delle strutture all’importante assist rispetto al gap di personale medico nazionale e regionale apportato con l’arrivo dei 500 circa medici cubani; dal Centro unico di prenotazione regionale lanciato l’anno scorso alle nostre Aziende sanitarie provinciali e le nostre Aziende ospedaliere che già aprono i loro presidi sanitari e ospedalieri il sabato e la domenica alla realizzazione entro la fine del mandato regionale del Presidente e Commissario dei tre nuovi grandi ospedali della Sibaritide, di Vibo e di Palmi. ìEcco perché possiamo dire che stiamo vivendo una stagione che può essere oggettivamente considerata e vissuta con ottimismo ed entusiasmo non soltanto dagli attori diretti protagonisti della sanità ma dall’intera società calabrese».
«Tutti possiamo e dobbiamo essere finalmente fiduciosi – ha concluso la Straface, ringraziando per l’invito il Comitato Organizzatore ed il responsabile scientifico Bruno Nardo – rispetto ai percorsi di cambiamento avviati e guardare al futuro col sano orgoglio del nostro passato, come terra che ha dato i natali, tra gli altri a quelli che oggi la stessa Regione Calabria considera due marcatori identitari distintivi di questa terra, a quel Bruno da Longobucco, considerato l’inventore nel 1200 della chirurgia moderna ed i fratelli Boiano-Vianeo di Tropea, considerati a cavallo del 1500 gli inventori della chirurgia estetica».