Avvistato nel mare di Corigliano-Rossano un esemplare di "pesce scorpione"
A fare la sorprendente scoperta il sub amatoriale Francesco Romeo: «Nessun allarmismo, l’esemplare era solitario e distante da riva. Bisogna fare attenzione agli aculei velenosi che possiede»
CORIGLIANO-ROSSANO - Nelle acque dello Jonio, e più precisamente di fronte la costa di Corigliano-Rossano sarebbe stata avvistata una specie "aliena" originaria del Mar Rosso: un solitario esemplare di pesce scorpione. A fare la sorprendente scoperta il sub amatoriale Francesco Romeo che così scrive su un post su Facebook:
«Spero che il post non crei inutili allarmismi ma serva solo per creare informazione su una delle tante specie marine che ormai sta invadendo, per diversi fattori (causati soprattutto dall’uomo), tutto il Mediterraneo. Mi sono imbattuto, nella giornata di ieri, 27 maggio 2024, nell’avvistamento di un solitario esemplare di pesce scorpione (Pterois miles o volitans, bisognerebbe fare delle analisi genetiche per stabilirlo con certezza) nella costa della mia città Corigliano-Rossano, a una profondità di circa -14m, comunque distante dalla costa e dall’area balneare».
Ai nostri microfoni ha rivelato di essersi immerso nelle acque antistanti la zona urbana di Rossano.
«Ho provveduto a segnalare l'avvistamento all'ISPRA, - aggiunge - attraverso la pagina Facebook ‘Oddfish’ e ho ottenuto i primi contatti telefonici da parte di alcuni ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche che sta monitorando la popolazione di questa specie per avere più dati possibili nello stilare eventuali piani di contenimento e di salvaguardia dell'ecosistema marino mediterraneo».
Questa non è il primo avvistamento che riguarda la nostra Regione, infatti «due primi avvistamenti, in Calabria, sono stati già registrati l'anno precedente a Marina di Gioiosa Ionica (RC) e in località "Le Castella" (KR), quest'anno è arrivato anche sulla costa di Corigliano-Rossano».
Francesco continua: «Ripeto, inutili sono gli allarmismi, l’esemplare era solitario e distante da riva. Per quanto le sue carni siano commestibili e pregiate, bisogna fare attenzione agli aculei velenosi che possiede (sulla pinna dorsale, anale e ventrale, il cui veleno rimane attivo anche 48h dopo la sua morte!). Le punture del pesce scorpione creano sull'uomo forti e persistenti dolori spesso associati a nausea, vomito, febbre, convulsioni, difficoltà respiratoria e diarrea. In rari casi può portare a paralisi degli arti, iper- o ipotensione, ischemia del miocardio, edema polmonare, sincope. Nei casi più gravi, la parte dove si è verificata la puntura può andare incontro a necrosi locale e a perdita della sensibilità anche per alcuni giorni. In rarissimi casi ha provocato anche il decesso. In caso di puntura, la prima cosa da fare è rimuovere le eventuali spine rimaste nella pelle e immergerla quanto prima in acqua molto calda (circa 45°), successivamente disinfettare la parte colpita. Il calore, infatti, essendo una tossina termolabile, degrada la sua struttura proteica, rendendola inattiva e riducendo il dolore» conclude.
foto di Francesco Romeo