«Basta sussidi». I tirocinanti di Campana, Bocchigliero e Longobucco chiedono un lavoro dignitoso
Sono circa 200 le famiglie coinvolte in questa "battaglia". Madeo (Cisl): «Riprendere, da subito, l'interlocuzione con la Regione Calabria per giungere alla realizzazione di un tavolo tecnico e trovare soluzioni per un primo inquadramento lavorativo»
CAMPANA - Sono circa 200 i lavoratori che chiedono a gran voce di avere un lavoro dignitoso e di non continuare a vivere di sussidi. Si tratta dei Tirocinanti del progetto di Inclusione Sociale avviato nei comuni di Longobucco, Bocchigliero e Campana (comune capofila).
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Calabria nel 2019. Inizialmente le persone coinvolte erano 250 e hanno partecipato ad un corso di formazione della durata di sei mesi. In particolare i tirocinanti hanno potuto acquisire diverse qualifiche: quella di operatori socio assistenziali; di guardie ecologiche; di esperti di computer; di operai di manutenzione e altro ancora.
Alla fine del corso i disoccupati hanno iniziato a lavorare presso le rispettiva Amministrazioni comunali. Con varie proroghe (della durata di sei mesi l'una) i Comuni hanno usufruito in diversi settori di questi validi collaboratori fino all'ottobre del 2023.
«Questi lavoratori - spiega Francesco Maria Madeo, responsabile della sezione Cisl Longobucco - percepiscono un sussidio di 500 euro. Un sussidio che non può bastare. Molti di questi tirocinanti, infatti, non sono più giovanissimi e hanno una famiglia da mantenere».
Tutti siamo consapevoli del costo della vita in notevole aumento. Vivere con 500 euro mensili non è sicuramente semplice. Il sindacalista, pertanto propone soluzioni alternative al sussidio: «Noi riteniamo che sia giunto il momento di trovare per queste persone un percorso lavorativo più stabile che possa consentire a tutti i disoccupati di essere inseriti nel mondo del lavoro. Noi, come sindacato, siamo impegnati su questo fronte. Chiediamo pertanto l'apporto dei sindaci e delle organizzazioni sindacali per riprendere, da subito, l'interlocuzione con la Regione Calabria per giungere alla realizzazione di un tavolo tecnico su cui porre le basi per individuare percorsi comuni e fattibili partendo dalle già individuate proposte atte a trovare soluzioni per un primo inquadramento lavorativo che interessi tutti i lavoratori utilizzati nei vari settori presso le pubbliche amministrazioni».
«A tal fine riteniamo urgente che dal Sindaco del Comune capofila, unitamente agli altri primi cittadini, parta una forte iziativa che ponga all'attenzione della Giunta e del Consiglio regionale il tema del superamento della situazione di precarietà. Iniziativa che dovrà necessariamente interessare i rappresentanti istituzionali del territorio all'interno del Consiglio Regionale che hanno già più volte dimostrato la propria disponibilità a portare avanti la vertenza» conclude.