Identità dal cibo ai libri fino ai musei, Barbieri ringrazia Demma e Abate
«Lo stesso entusiasmo identitario che ti restituisce la lettura di un libro di Carnine Abate ti arriva nell'anima oggi entrando nel Museo di Sibari, rimesso al centro dell’agenda e del dibattito pubblico regionale grazie a Filippo Demma»
ALTOMONTE – Un appello all’ottimismo ed alla fiducia nella capacità dei territori e del capitale umano di continuare a scrivere pagine di bellezza condivisa arriva dall’Agrichef Enzo Barbieri eche esprime gratitudine, insieme a Patrizia, Laura, Michele ed Alessandra, a due tra i tanti ed ultimi ospiti dell’Oasi di Pace e della Città Altomonte:, «Dobbiamo sforzarci tutti di superare, ciascuno nella propria missione e vita quotidiana, quella ricorrente e prepotente narrazione pessimistica e negativa che ancora purtroppo insegue, all’interno ed all’esterno dei confini regionali, la reputazione e l’immagine della nostra regione. La Calabria era e resta ricca di straordinarie opportunità, sia per la sua biodiversità senza paragoni, così come continueremo a raccontare al mondo attraverso le esperienze gastronomiche di cui proviamo a farci interpreti insieme a tutta la rete turistica, ricettiva e della ristorazione che crede nella qualità e nella forza el nostro patrimonio identitario e distintivo; sia per il contributo valoriale che calabresi e non calabresi riescono comunque ad esprimere al meglio in questa terra-laboratorio di innovazione, di progettualità e di prospettive di crescita e sviluppo»
Da una parte, lo scrittore Carmine Abate, già Premio Campiello ed autore stimato su scala nazionale ed internazionale di numerosi testi e romanzi legati dal tema delle radici e dell’identità. Dall’altra, Filippo Demma, Direttore del Parco archeologico di Sibari e del Museo archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Direttore ad interim della Direzione regionale Musei Calabria, professore incaricato di Museografia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Torino, esperto incaricato del workshop di Antichità Greche e Romane presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, protagonista di un rilancio manageriale senza precedenti, in termini di numeri ed iniziativa promozionali e culturali, dell’immagine e della fruizione del grande patrimonio universale di Sybaris.
«La Festa del Ritorno, famoso romanzo di Carmine Abate del 2004, ha ispirato la trama del film omonimo, di grande impatto mediatico, pieno di emozioni e di calore umano, dove primeggiano i colori dei campi calabresi che in primavera sono tra i più belli d’Europa. Domani, domenica 12 novembre – ricorda Barbieri – sarà in anteprima nazionale a Cosenza, al Cinema San Nicola, alle ore 16, alla presenza dello Scrittore e quella degli attori che sono tutti calabresi. Con la regia di Lorenzo Adorisio, con Alessio Praticò, Carlo Gallo e la straordinaria Annalisa Insardà, la pellicola ripropone il tema dell’opera: l’emigrazione, il lavoro, il sentimento di abbandono, la mancanza, la rabbia, il rapporto con la natura, il ritorno, la crescita, la famiglia e la complessità della sua sussistenza. Co-prodotto da società italiane e francesi il film è stato girato a maggio 2022 tra la Calabria e Parigi».
«Lo stesso entusiasmo identitario che ti restituisce la lettura di un libro di Carmine Abate – prosegue l’Agrichef – ti arriva in animo oggi entrando nel Museo di Sibari, rivoltato come un calzino, rimesso al centro dell’agenda e del dibattito pubblico regionale e divenuto grazie alle capacità ed alle innovazioni messe in campo da Filippo Demma un vero e proprio modello di riferimento per la tutta la Calabria aperta e positiva, che immagina, osa, innova e si sviluppa col sorriso dell’identità ed alla quale – conclude Barbieri – dobbiamo saper ispirarci per condividere una narrazione diversa e più utile per tutti».