Illegittimo il licenziamento collettivo dei dipendenti Simet: esulta il comitato degli autisti
Il Tribunale di Castrovillari ha dichiarato illegittime le procedure di licenziamento di un dipendente, ordinandone l'immediato reintegro. I colleghi: «Altri 4 procedimenti in itinere»
CORIGLIANO-ROSSANO - I Tribunali di Castrovillari e Cosenza scrivono una pagina di storia importante per le sorti degli ex dipendenti Simet: il licenziamento irrogato alla conclusione della procedura avviata ex l 223/91 è stato dichiarato illegittimo con ordine di immediato reintegro nel posto di lavoro. «A questa vittoria - si legge in una nota del comitato degli autisti licenziati dalla storia azienda di autolinee di Rossano - se ne aggiungono altre 4 e speriamo si arrivi alla stessa soluzione anche per le altre che sono in itinere».
Quello che non è passato inosservato ai giudici sono state la valutazione dei singoli lavoratori «da subito - si legge ancora nella nota - apparsa molto discrezionale e soprattutto in funzione del potere datoriale, non si evince una vera valutazione obiettiva». Di fatto i dati che hanno determinato il punteggio del profilo professionale dei lavoratori, non sono chiaramente comprensibili. È stato reso nullo il licenziamento intimato dalla Simet spa, condannando l'azienda al reintegro immediato del lavoratore, al pagamento di indennità di 12 mensilità, al pagamento dei contributi previdenziali ed assicurativi. «13 mesi fa - prosegue la nota - siamo stati licenziati con la digitura "riorganizzazione aziendale", l'unico sindacato (FAISA CISAL) che non ha mai lasciato nessun lavoratore da solo, ha inviato diverse pec in azienda per chiedere delucidazioni riguardo a questo argomento, mai nessuna risposta è stata data. La Faisa Cisal ha attivato il procedimento di raffreddamento con Simet Spa per tutelare i lavoratori in forza, perché gli stipendi non sono erogati nei termini di legge e soprattutto con alcuni mesi di ritardo ed a piccoli acconti. Simet sicuramente sta portando avanti un piano di sviluppo aziendale ben preciso e noi Le auguriamo che ritorni a splendere più di prima, riportando tantissimi posti di lavoro, tanto da poter riassorbire tutti i licenziati, ma i conti non si fanno sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie».