Il circolo Legambiente Nicá torna ad accendere i riflettori sulla discarica di Scala Coeli: «Si faccia chiarezza»
«La gente ha il diritto di sapere cosa ha provocato la fuoriuscita di quella enorme quantità di percolato nel fiume. La discarica di Pipino nella valle del Nicá, a poca distanza dal mare Jonio deve essere chiusa definitivamente»
SCALA COELI - «I riflettori sulla vicenda della discarica di Scala Coeli in località Pipino rimangono sempre accesi e l'attenzione è massima da parte della nostra associazione e del territorio tutto».
Lo si legge nella nota stampa del circolo Legambiente Nicá, che così continua: «A tal proposito riportiamo la nota che abbiamo ricevuto dall' Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino Meridionale in risposta alla segnalazione del 25 luglio 2023 fatta dal nostro circolo, riguardante i lavori eseguiti nel greto del torrente Patia/Cacciadebiti e nel fiume Nicà, in seguito allo sversamento di percolato fuoriuscito dalla discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel Comune di Scala Coeli».
«L'autorita di bacino, leggiamo nella nota che ci è stata inviata, prende atto della criticità ambientale segnalata ed invita gli enti competenti ad attuare tutte le necessarie contromisure più idonee ed efficaci ai fini della messa in sicurezza sia del corpo idrico superficiale del fiume Nicá e dei suoi tributari minori (torrente Patia/Cacciadebiti) sia della circolazione idrica sotterranea rispetto ad un potenziale oggettivo pericolo di grave contaminazione delle acque correnti e di falde in conseguenza all'evento segnalato».
«Il circolo Nicá la Legambiente tutta non spegnerà unitamente al territorio alle altre associazioni alla gente che ama la nostra terra alle istituzioni, i riflettori su questa vicenda. Attendiamo fiduciosi che si faccia chiarezza, la gente ha il diritto di sapere cosa ha provocato la fuoriuscita di quella enorme quantità di percolato nel fiume. Il nostro territorio vive di agricoltura zootecnica turismo, la discarica di Pipino nella valle del Nicá, a poca distanza dal mare Jonio deve essere chiusa definitivamente, l' intera area bonificata, ed il territorio liberato definitivamente da un'opera che non solo non ha portato alcun beneficio alla popolazioni che è stanca di subire continui scippi, ma che ha deturpato in maniera irreversibile la bellezza della Valle del Nicá, con chissà quali danni futuri all'ambiente ed alla salute. La valle del Nicá non sarà certamente più la stessa» concludono.