Riunita la cabina di regia per il Piano Strutturale Associato della Sibaritide ma monta la polemica di Fratelli d'Italia
Stasi incontra i colleghi Papasso, Russo e Giudiceandrea chiedendo al Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria un incontro finalizzato a concordare il percorso da seguire. Ma i meloniani: «Il sindaco arriva fuori tempo massimo»
CORIGLIANO-ROSSANO - Si è riunita questa mattina, presso la sede di Palazzo Bianchi del Comune di Corigliano-Rossano, la cabina di regia per il Piano Strutturale Associato della Sibaritide, alla presenza del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, del sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso, del sindaco di Crosia, Antonio Russo e del sindaco di Calopezzati, Antonello Giudiceandrea. All'incontro ha partecipato anche l'assessore all'Assetto del Territorio del comune di Corigliano-Rossano, Tatiana Novello.
Nel corso dell'incontro sono state illustrate le azioni di adeguamento alle normative vigenti introdotte in questi ultimi mesi dall'Ufficio del Piano ed è stata confermata all'unanimità la volontà di procedere speditamente verso l'adozione del Piano in una data congiunta.
Per definire le ultime questioni di carattere tecnico prima di procedere all'adozione dello strumento di pianificazione, è stato richiesto al Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria un incontro, che si terrà martedì prossimo presso la Cittadella Regionale, finalizzato a concordare con il competente ufficio regionale il percorso da seguire, prima di procedere velocemente alla individuazione di una data congiunta nella quale tenere i Consigli Comunali.
L'incontro tra sindaci convocato da Stasi, però, è finito diritto nel mirino del circolo cittadino di Fratelli d'Italia che sulla questione del Psa ha sempre tenuta altissima l'attenzione. Non fosse altro perché da questo strumento non solo deriva lo sviluppo del territorio ma anche importanti interventi strutturali che dovranno presto interessare il territorio (si spera), a partire dalla nuova statale 106. Per i meloniani il sindaco Stasi è arrivato all'appuntamento odierno «fuori tempo massimo».
«All’incontro - si legge in una nota del coordinamento cittadino di FdI - più che tardivo convocato da Stasi si aggiungono e spiccano le lacune, ossia l’ormai di fatto completa inutilità del PSA che ci s’accinge ad adottare».
L’Amministrazione Comunale a parere dei meloniani intenderebbe avvalersi di uno strumento urbanistico obsoleto, pensato e ideato oltre dieci anni addietro, poi licenziato dalla Conferenza di Pianificazione nell’ormai lontano 2018. «Un Piano per nulla conforme alle necessità attuali delle municipalità interessate (Corigliano-Rossano, Calopezzati, Cassano e Crosia), oltre che essere politicamente scorretto rispetto alla fusione dei due Comuni più grandi, intervenuta nel frattempo».
Insomma, un piano di sviluppo urbanistico vecchissimo, fuori dal tempo e probabilmente anche ostile a quelli che sono i nuovi assetti di un territorio che nel frattempo ha messo nella pancia la fusione di due comuni.
«Il Piano Strutturale Associato con altri Comuni contermini - prosegue la nota - avrebbe dovuto prevedere, ad esempio, la programmazione di un sistema di trasporti intermodale, considerato che le aree interessate sono attraversate da una rete ferrata, una rete stradale, la presenza del porto, come quella dell’area archeologica di Sibari, che lascerebbe immaginare un’area tutelata nelle immediate vicinanze. Non c’è traccia, poi, della Cittadella amministrativa, pur contemplata nella legge istitutiva della nostra città ma da sempre avversata dall’Amministrazione Stasi, così come aree industriali in versione 4.0 e la riqualificazione del polo energetico (centrale Enel); senza dimenticare, ancora, la rivisitazione delle aree vincolate in prossimità di corsi d’acqua, fiumi e torrenti, oggetto di una relazione di parte, che nei fatti vincola lo sviluppo del territorio».
«Che senso ha, quindi - concludono dal coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia - dal punto di vista politico e soprattutto da quello pragmatico, l’adozione di un siffatto Piano che non tiene in alcun modo conto delle mutazioni frattanto avvenute sul territorio e delle necessità e delle istanze provenienti dal mondo economico-produttivo e dal tessuto sociale? Occorre, quindi, riformulare bene e presto il tutto, aprendosi al confronto e alla partecipazione e cercando di recuperare il prezioso tempo già purtroppo perso».