Pane, extravergine d’oliva e sorrisi. Barbieri svela la sua ricetta segreta per accogliere gli ospiti
L’Agrichef di Altomonte ha accolto nel suo Hotel-Ristorante gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano, per il workshop di chiusura del progetto pilota di formazione sui Marcatori Identitari Distintivi
ALTOMONTE – «Pane, extravergine d’oliva e sorrisi. Non c’è accoglienza ed attenzione migliore che si possa riservare ai propri ospiti. Il senso autentico dell’ospitalità, quello che siamo soliti attribuire ai ristoratori calabresi, dovrebbe essere tutto qui».
È quanto ha spiegato l’Agrichef Enzo Barbieri accogliendo nell’oasi di pace e relax dell’Hotel – Ristorante gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano, per il workshop di chiusura del progetto pilota di formazione sui Marcatori Identitari Distintivi (Mid) di tipo agroalimentare portato sui banchi della prima scuola calabrese per complessità, da Lenin Montesanto, Program manager della Cabina di Regia regionale sui Mid.
Economia circolare. Lotta allo spreco alimentare. Filiera corta. Bottega Online. Orti e conserve. Accoglienza. Banqueting. – Sono, questi, i temi affrontati tra gli orti, il laboratorio, la cucina ed il ristorante dell’esperienza imprenditoriale da oltre 50 anni affacciata sulla Città d’Arte di Altomonte.
Così, la delegazione di studenti dell’Istituto guidato dal Dirigente Scolastico Saverio Madera, guidati all’interno dell’azienda hanno potuto seguire tutte le fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione dei piatti e delle ricette che la Famiglia Barbieri esporta in tutto il mondo.
Come i carciofini selvatici, che gli studenti hanno visto pulire in diretta o la portulaca, erba infestante ma, buonissima e dalle mille proprietà; materie prime dimenticate e riscoperte, entrambe dall’alto valore commerciale.
In prima linea contro la lotta agli sprechi, qui da Barbieri non si butta via niente. Verdura, frutta e ortaggi vengono raccolti e trasformati nei laboratori e destinati o alla cucina per la preparazione dei vari piatti, a partire dal sugo di pomodori raccolti nell’orto con il quale condire i rascatieddri; o alla Bottega, dalla quale ogni giorno si esporta in tutto il mondo il meglio dell’identità calabrese in vasetti, ad un prezzo degno del lavoro che sta dietro. Tra i prodotti più richiesti e quotati economicamente si confermano gli zafarani cruschi.
Quello che avanza viene dato in pasto agli animali della fattoria. Il letame, incluso quello prodotto dalle galline appositamente diluito, viene utilizzato come fertilizzante organico per migliorare la qualità del terreno e aumentare la produttività delle colture.
Dopo la visita al laboratorio gli studenti si sono confrontati con Alessandra e Laura sull’aspetto dell’accoglienza e del banqueting, per poi lasciarsi emozionare dalla proposta gastronomica della Famiglia Barbieri con le chips di Patate della Sila, le fave, la ricetta dei pip e patate, i salumi ed i formaggi.