Cariati, secondo Arpacal il mare è balneabile
Risultati confermati. Minò: «Questo episodio sul quale possiamo finalmente rassicurare cittadini, turisti e territorio non può distogliere l'attenzione dalla più ampia emergenza ambientale che richiede una collaborazione costante»
CARIATI - «Il mare di Cariati è balneabile. Lo confermano i dati ufficiali trasmessi al Comune dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (Arpacal) che ha comunicato gli esiti delle analisi chimiche eseguite sul campione di acqua di mare prelevato a 100 metri a nord del fiume Nicà. È confermato anche dalle analisi commissionate dall'Amministrazione Comunale a laboratori accreditati e che hanno monitorato l'intero litorale comunale, ricalcando i risultati dell'Arpacal e restituendo per diversi tratti dati eccellenti rispetto alla qualità delle acque».
È quanto dichiara il Sindaco Cataldo Minò ribadendo altresì che rimarrà altissima l'attenzione dell'Amministrazione Comunale, insieme a tutte le autorità competenti e coinvolte, relativamente alla situazione della discarica di località Pipino a Scala Coeli e sull'eventuale livello di inquinamento nelle diverse aree interessate.
«Questo episodio sul quale possiamo finalmente rassicurare cittadini, turisti e territorio – sottolinea il Primo Cittadino - non può e non deve distogliere l'attenzione dalla più ampia emergenza ambientale che, oltre l'allarmismo a fasi alterne, richiede una collaborazione costante e continuativa dei cittadini e di tutti gli attori socio-economici, in particolare degli operatori turistici, rispetto a tutte le fonti di inquinamento considerate a 360 gradi: dai fossi d'acqua, passando dalle campagne e fino alle spiagge e al mare».
«Perché – aggiunge – non ci si può preoccupare solo ed esclusivamente per pochi giorni della maggiore e minore diffusione dell'inquinamento diffuso dalla discarica in questione e poi disinteressarsi per giorni, settimane, mesi ed anni delle discariche a cielo aperto, piccole e grandi che le Amministrazioni Comunali sono costrette a fronteggiare sistematicamente nei letti dei fiumi e alle loro foci, sulle spiagge e nelle strade interne, nelle periferie così come in pieno centro urbano».
«I numerosi sacchi di plastica e lattine raccolti nei giorni scorsi dalla spiaggia, così come gli elettrodomestici abbandonati nei fiumi – prosegue Minò – per esempio, nulla hanno a che vedere con la discarica di Scala Coeli, ma offrono l'amara lettura di un'emergenza grave che vede vittima soprattutto le aree costiere. Ancora, se possibile, maggiore attenzione – continua il Primo Cittadino - deve essere destinata alla prevenzione e alla tutela dell'ambiente da parte delle comunità e delle istituzioni montane e dell'entroterra perché la particolare orografia della nostra regione fa sì che tutto l'inquinamento invisibile a monte si ingigantisca e si trasformi in emergenza ingovernabile a valle. Serve massima sinergia e attenzione da parte di tutti e 404 i comuni calabresi perché - conclude Minò - quella ambientale, va considerata ed affrontata da parte di tutti, nessuno escluso, come una questione circolare all'interno della quale tutti sono corresponsabili».