L'I.C. “Don Giovanni Bosco” di Cantinella partecipa al progetto “Corsa contro la fame”
Sensibilizzazione in aula, mobilitazione giovanile e attività sportiva. È il progetto giunto alla sua IX edizione: oltre 1.500 scuole di ogni ordine e grado insieme per le comunità più povere del mondo colpite dalla fame
CORIGLIANO-ROSSANO - Un movimento di 200 mila studenti “podisti” di 700 comuni italiani è impegnato, in queste settimane, in una grande corsa solidale promossa, ogni anno, all’interno degli istituti scolastici da Azione contro la Fame, organizzazione internazionale umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile. Si tratta della “Corsa contro la Fame”, il progetto didattico, sportivo e solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla nona edizione e patrocinato, anche quest’anno, dal Coni. Il progetto di Azione contro la fame quest’anno, per la prima volta, è approdato all’I.C. “Don Giovanni Bosco” di Cantinella che, grazie alla Dirigente professoressa Laura Sisca e al suo staff di docenti, parteciperà con i suoi 16 plessi: 9 plessi per l’infanzia, 5 per la scuola primaria e 2 per la scuola secondaria di I grado.
Sono oltre 1.500 le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, sin dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di 8,5 milioni di studenti in circa 67.500 scuole e l’IC Don Giovanni Bosco è riuscito a sensibilizzare anche i bambini più piccoli che, partecipando con percorsi sportivi semplificati, daranno il loro contributo per salvare delle piccole vite. Nei mesi scorsi, l’organizzazione ha avviato un percorso didattico di sensibilizzazione nelle aule della primaria e della secondaria: più di 7.000 ore di incontri sono state tenute dagli operatori di Azione contro la Fame con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce oltre 828 milioni di persone nel mondo. Ogni scuola ha potuto, inoltre, approfondire l’argomento anche con i più piccoli grazie a un kit didattico di educazione civica fornito dall’organizzazione, che quest’anno ha come Paese-focus il Camerun.
Dopo questa prima fase di formazione, i ragazzi si mobilitano e diventano parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale” e i materiali video forniti, sono loro che coinvolgono familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate e che a fronte della loro opera di sensibilizzazione possono ricevere una promessa di donazione per ogni tratto di corsa svolto durante le giornate conclusive del progetto, promosse da ogni singolo istituto. Con il proprio impegno, sia come ambasciatori dell’iniziativa, che come sportivi, nella corsa conclusiva e nei giochi sportivi che si svolgeranno dal 5 maggio, i ragazzi potranno concretamente sostenere la lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo, un impegno che Azione contro fa Fame conduce da oltre 40 anni in 51 Paesi.
«Sono oltre 828 milioni gli uomini, le donne e i bambini che soffrono la fame - ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame - con questo progetto, grazie all’impegno di studenti e docenti, accendiamo i riflettori sulla crisi alimentare che colpisce le comunità più vulnerabili del mondo, flagellate da guerre, povertà ed effetti dei cambiamenti climatici. Negli studenti e nei docenti troviamo i nostri principali ‘alleati’, a dimostrazione del fatto che la scuola, con il coinvolgimento di tutti i suoi attori, può essere generatore di cambiamento e catalizzatore di sinergie capaci di contribuire, davvero, alla creazione di un mondo migliore e, soprattutto, libero dalla fame».
Chi è azione contro la fame? Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale specialista contro fame e malnutrizione infantile. Lavoriamo per salvare la vita dei bambini gravemente malnutriti e per fornire a intere comunità acqua, cibo, formazione e assistenza sanitaria per vivere libere dalla fame. Ci mobilitiamo con determinazione per spingere persone e governi ad un’azione collettiva contro le cause strutturali di questa ingiustizia inaccettabile. Interveniamo da oltre 40 anni in 51 paesi del mondo, impiegando sul campo quasi il 90% dei fondi raccolti.